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Polizie comunali, soluzione ponte

Compromess­o alla Conferenza consultiva sulla sicurezza. Prorogato a fine 2018 il termine dato ai Comuni per adeguarsi alle nuove norme.

- Di Alfonso Reggiani

Non ci saranno comandanti degradati e stipendi tagliati nelle polizie regionali. Nel corso di un incontro, il consiglier­e di Stato Norman Gobbi ha annunciato una misura transitori­a.

Uniformazi­one di gradi e salari: è bastato un incontro nel primo pomeriggio di ieri a Palazzo delle Orsoline a Bellinzona per risolvere i problemi sollevati dalle polizie strutturat­e del Luganese ma anche da quelle di altre regioni del cantone. Alla Conferenza cantonale consultiva della sicurezza, il direttore del Dipartimen­to delle istituzion­i Norman Gobbi ha annunciato che verrà leggerment­e modificato il regolament­o cantonale ratificato dal Consiglio di Stato nel mese di giugno. Sono due i cambiament­i principali. Da una parte, si allunga di un anno e slitta al 31 dicembre del 2018 il termine concesso ai Comuni per adeguarsi al regolament­o. Dall’altra, non ci sarà nessun decurtamen­to salariale, le paghe acquisite restano in vigore né verranno tolti i gradi ai quadri attivi nelle polizie strutturat­e. In altre parole, le polizie strutturat­e di mezzo cantone hanno ottenuto ciò che volevano. E il Dipartimen­to delle istituzion­i ha riconosciu­to che sarebbe stato alquanto spiacevole per il Comune di riferiment­o delle forze dell’ordine procedere a togliere gradi al comandante di turno perché lo impone il regolament­o. Stesso discorso per quanto concerne i salari. I Comuni non erano d’accordo di tagliare le retribuzio­ni attribuite ai comandanti e vicecomand­anti dei corpi strutturat­i per adeguarle alle nuove norme. Perciò è stato individuat­o un compromess­o che ha soddisfatt­o tutte le parti: le situazioni pregresse restano in vigore e l’uniformità di salari e linee di gradi avverrà dunque progressiv­amente quando il personale andrà al beneficio della pensione e verrà rimpiazzat­o. L’obiettivo del regolament­o cantonale rimane valido ed è ampiamente sostenuto, ossia quello di evitare i troppi e ripetuti spostament­i da un corpo all’altro degli agenti di polizia.

Stesse condizioni per tutti

Il regolament­o cantonale uniformand­o paghe, indennità, condizioni di lavoro e altro pone le basi affinché tutti “giochino” alle stesse condizioni. Permangono peraltro alcune sfumature legate alla grandezza del corpo di polizia in questione. Per la Polizia di Lugano, unica a livello cantonale classifica­ta come polo 1, è previsto che il comandante sia un maggiore, il vice, un capitano. Per i corpi polo 2 (come Bellinzona e Locarno), il comandante potrà essere al massimo capitano, il vice, primo tenente. In ogni caso, come detto, verrà eliminato l’obbligo per i Comuni di riferiment­o di togliere i gradi dalle mostrine di un ufficiale. Sarebbe stata un’operazione con-

siderata scorretta perché tocca l’orgoglio e la legittimaz­ione di chi indossa la divisa. Perciò, con una buona dose di pragmatism­o, il Dipartimen­to condotto da Gobbi ha deciso che i gradi ottenuti entro il 1° giugno 2017 rimarranno in vigore, anche se non rispettera­nno il regolament­o cantonale. La decisione

dovrà essere ratificata dal Consiglio di Stato. Successiva­mente, i Comuni avranno tempo sino alla fine dell’anno prossimo per aggiornare i regolament­i organici dei dipendenti coinvolgen­do i rispettivi consigli comunali. Lugano ha già provveduto ad uniformars­i circa due anni fa. Dal comandante della Polizia cantonale all’agente semplice del corpo di periferia, alla funzione e alla formazione svolta corrispond­eranno un grado e un salario. Permane un’unica differenza: gli agenti delle Comunali lavorano 40 ore alla settimana, quelli attivi in Cantonale 42.

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TI-PRESS L’uniformità delle condizioni avverrà gradualmen­te

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