Un padre si uccide con quattro figli
Un uomo ha dato fuoco alla propria abitazione a Como, morendovi con i quattro figli
Tragedia della disperazione a Como. Un uomo, disoccupato, con la moglie ricoverata in una struttura psichiatrica, e il timore dell’allontanamento dei bambini dà fuoco alla casa.
Il ricovero della moglie per problemi psichici, la grave precarietà economica, e il timore di perdere i figli all’origine del dramma
Como – Vi sarebbero la disperazione e un crollo psichico all’origine del dramma che si è consumato ieri mattina a Como, dove – ormai pare accertato – un uomo ha dato alle fiamme l’appartamento in cui viveva con quattro figli. Sono tutti morti. Faycal Haitot, un cittadino marocchino di 49 anni, residente da tempo con un regolare permesso di soggiorno, temeva forse di perdere l’affidamento dei figli, di tre, quattro, sei e undici anni. Dopo che la moglie era stata ricoverata in una struttura protetta, per gravi problemi psichiatrici, l’uomo aveva anche perso il lavoro e si trovava in una estrema precarietà economica. Il Comune pagava l’affitto dell’appartamento della fondazione Scalabrini dove viveva. Come forma di aiuto, secondo quanto hanno riferito i servizi sociali del Comune, all’uomo erano anche state assicurate la mensa scolastica gratuita, e il doposcuola garantito per i figli. Della loro situazione si era interessato anche il Tribunale per i minorenni, e può darsi che il genitore abbia temuto che ciò preludesse al loro allontanamento. Ad accorgersi di che cosa stava avvenendo – ma senza poter sapere che si trattava di un atto deliberato – sono stati naturalmente i vicini di casa, poco dopo le sette, allertati dal fumo che usciva dall’appartamento. Insieme – all’ultimo piano di una palazzina situata in via San Fermo 18 – hanno cercato di intervenire in attesa dei soccorsi, e con un badile hanno spaccato la porta dell’appartamento. «Quando si è spalancato l’ingresso subito il fuoco si è ravvivato con una grande fiammata – ha raccontato uno degli uomini intervenuti, Reza Nasir – e c’erano pezzi di legno e di carta che andavano a fuoco subito dietro, evidentemente accatastati apposta». La circostanza è stata poi confermata dai vigili del fuoco e dagli investigatori della Questura che stanno svolgendo le indagini e per i quali ormai l’ipotesi è una sola: omicidio-suicidio. «Le ragioni del gesto sarebbero da ricondurre alla difficile situazione in cui è piombato il nucleo familiare dopo l’allontanamento della madre – ha confermato la Polizia – presa in carico dai servizi sociali del Comune di Como a causa delle precarie condizioni psichiche e inserita in una struttura di recupero». Proprio per questo motivo i bambini erano stati affidati, fin dal febbraio scorso, al padre. Che però prima «aveva perso il lavoro – come ha raccontato un vicino ai cronisti – e cercava di arrangiarsi con dei lavori saltuari», e poi anche il controllo della gestione dei bambini. Alla fine, la disperazione ha avuto la meglio. Ha appiccato il fuoco e poi (l’esatta dinamica verrà stabilita dai medici legali) quando i bambini sono svenuti per il fumo, li ha composti con sé sul lettone – o lo ha fatto mentre loro dormivano – aspettando anche lui la morte insieme a tutto quello per cui aveva vissuto fino a quel momento.