Assunzioni, le Petizioni: meglio prima gli indigeni
Dal caso Burgarella alla preferenza indigena il passo è breve. Ed è chiamato a farlo anche Lugano. Sì, perché la Commissione delle petizioni ha allestito un rapporto favorevole (relatore Alain Bühler) alla mozione presentata dai consiglieri comunali leghisti Andrea Sanvido e Lukas Bernasconi. Una mozione, innescata proprio nel 2014 dalla nomina della responsabile eventi del Lac, poi annullata dal Municipio dopo le polemiche. Ma l’interessata è riuscita a imporsi nella vertenza con la Città conservando l’impiego. I commissari riconoscono che quello di Burgarella è un caso limite. Ma ai loro occhi rimane un esempio di come la prassi che vigeva un tempo di preferire la manodopera residente rispetto a quella proveniente dall’estero non sia più la regola. Per i cittadini è già difficile accettare che l’economia preferisca il personale frontaliero a quello residente, ma se ad assumere frontalieri è l’ente pubblico, allora la questione diventa inaccettabile. La mozione chiedeva di tornare al principio della preferenza indigena nelle assunzioni nell’amministrazione e negli enti esterni controllati dalla Città. Non si vuole vietare la possibilità di assumere stranieri in futuro, si richiede solo che si vaglino i candidati residenti in Ticino prima di procedere ad assumere personale frontaliero o di richiedere nuovi permessi B. Stando ai dati del 2015, alle dipendenze di Lugano vi sono 68 frontalieri (permesso G) e 59 dimoranti (permesso B). Il rapporto richiama anche l’esito della votazione popolare del 9 febbraio 2014 sull’iniziativa popolare federale “Stop all’immigrazione di massa” volta a reintrodurre i contingenti e la preferenza indigena in Svizzera, accettandola con il 62% delle preferenze (e a Lugano dal 67,31%). Insomma, la commissione invita il Consiglio comunale ad accogliere parzialmente la mozione. Se anche il legislativo fosse d’accordo, il Municipio sarebbe chiamato a emanare una direttiva simile a quella del Canton Ginevra affinché nella ricerca di personale in un ente sussidiato, nelle società partecipate o in fondazioni venga anzitutto fatta una ricerca tramite l’Ufficio di collocamento. E inserisce nel Regolamento organico dei dipendenti un articolo affinché, a parità di requisiti dei candidati, per i propri impieghi prevalga l’assunzione di personale di cittadinanza svizzera, o di domiciliati con permesso C o di dimoranti con permesso B.