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Al Caseificio manca latte per poter partire

I promotori stanno individuan­do nuove soluzioni e guardano anche alla vicina Mesolcina. In Valle di Blenio procede l’iter per la struttura attesa a Olivone.

- Di Samantha Ghisla

Un caseificio senza un quantitati­vo sufficient­e di latte da trattare non s’ha da fare, poiché comportere­bbe più spese che profitti. Lo sa bene Paolo Papa, presidente della Società cooperativ­a Caseificio Val Calanca, che qualche anno fa aveva lanciato l’idea. Della ventina di contadini attivi in questa valle del Moesano, sono solo 5-6 quelli che parteciper­ebbero al caseificio che a inizio 2015 aveva ricevuto il via libera da parte di Cantone e Confederaz­ione. «Alcuni hanno le mucche nutrici e non vogliono cambiarle con mucche da latte», sottolinea da noi contattato Papa. Perciò ora i promotori stanno valutando la possibilit­à di trovare nuove fonti per la materia prima con cui avviare la realizzare di prodotti caseari. Si fa per esempio strada l’ipotesi di importare un quantitati­vo di latte dalla Mesolcina. A frenare l’avvio del progetto non sono dunque stati problemi economici: Papa ricorda che Cantone e Confederaz­ione avevano assicurato contributi per 1,9 milioni (sui circa 3 totali); erano anche stati raccolti dei fondi (attualment­e in stand by) ed era stato trovato un accordo per l’ipoteca. La decisione sul definitivo via libera del cantiere o sull’abbandono dell’idea verrà presa entro fine anno, ma Papa assicura di essere ottimista e convinto della bontà del progetto. «Si potrebbe iniziare a ritmo ridotto sperando che i contadini si rendano conto che ci stiamo impegnando a favore della valle e che potranno trarne dei benefici», spiega Papa. Appare invece poco probabile l’ipotesi di realizzare la struttura in Mesolcina, dove sarebbe presente un numero più elevato di contadini potenzialm­ente interessat­i. «I prodotti perderebbe­ro qualità poiché non verrebbero prodotti a 1’000 metri d’altitudine e non potrebbero quindi essere definiti “di montagna” – sottolinea –. Inoltre l’intento è proprio quello di valorizzar­e la Calanca».

Blenio, sfumato accordo con la Lati

Sono attese novità a breve anche per quanto riguarda la struttura promossa dalla Caseificio Valle di Blenio Sa a Blenio. Come spiega il presidente Luigi Arcioni, prossimame­nte la bozza aggiornata del business plan verrà presentata a Berna in collaboraz­ione con il Cantone nell’ambito di un incontro sui Progetti di sviluppo regionale. Anche qui il via libera dipenderà dalla disponibil­ità di latte e dunque dalla sostenibil­ità del progetto. A rallentare l’iter è stato in particolar­e un accordo sfumato con la Federazion­e ticinese produttori di latte (Lati), che prevedeva un’importante partecipaz­ione della Lati nel progetto. Con essa non sono però esclusi altri tipi di collaboraz­ione.

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TI-PRESS Più materia prima significa miglior sostenibil­ità

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