Al Caseificio manca latte per poter partire
I promotori stanno individuando nuove soluzioni e guardano anche alla vicina Mesolcina. In Valle di Blenio procede l’iter per la struttura attesa a Olivone.
Un caseificio senza un quantitativo sufficiente di latte da trattare non s’ha da fare, poiché comporterebbe più spese che profitti. Lo sa bene Paolo Papa, presidente della Società cooperativa Caseificio Val Calanca, che qualche anno fa aveva lanciato l’idea. Della ventina di contadini attivi in questa valle del Moesano, sono solo 5-6 quelli che parteciperebbero al caseificio che a inizio 2015 aveva ricevuto il via libera da parte di Cantone e Confederazione. «Alcuni hanno le mucche nutrici e non vogliono cambiarle con mucche da latte», sottolinea da noi contattato Papa. Perciò ora i promotori stanno valutando la possibilità di trovare nuove fonti per la materia prima con cui avviare la realizzare di prodotti caseari. Si fa per esempio strada l’ipotesi di importare un quantitativo di latte dalla Mesolcina. A frenare l’avvio del progetto non sono dunque stati problemi economici: Papa ricorda che Cantone e Confederazione avevano assicurato contributi per 1,9 milioni (sui circa 3 totali); erano anche stati raccolti dei fondi (attualmente in stand by) ed era stato trovato un accordo per l’ipoteca. La decisione sul definitivo via libera del cantiere o sull’abbandono dell’idea verrà presa entro fine anno, ma Papa assicura di essere ottimista e convinto della bontà del progetto. «Si potrebbe iniziare a ritmo ridotto sperando che i contadini si rendano conto che ci stiamo impegnando a favore della valle e che potranno trarne dei benefici», spiega Papa. Appare invece poco probabile l’ipotesi di realizzare la struttura in Mesolcina, dove sarebbe presente un numero più elevato di contadini potenzialmente interessati. «I prodotti perderebbero qualità poiché non verrebbero prodotti a 1’000 metri d’altitudine e non potrebbero quindi essere definiti “di montagna” – sottolinea –. Inoltre l’intento è proprio quello di valorizzare la Calanca».
Blenio, sfumato accordo con la Lati
Sono attese novità a breve anche per quanto riguarda la struttura promossa dalla Caseificio Valle di Blenio Sa a Blenio. Come spiega il presidente Luigi Arcioni, prossimamente la bozza aggiornata del business plan verrà presentata a Berna in collaborazione con il Cantone nell’ambito di un incontro sui Progetti di sviluppo regionale. Anche qui il via libera dipenderà dalla disponibilità di latte e dunque dalla sostenibilità del progetto. A rallentare l’iter è stato in particolare un accordo sfumato con la Federazione ticinese produttori di latte (Lati), che prevedeva un’importante partecipazione della Lati nel progetto. Con essa non sono però esclusi altri tipi di collaborazione.