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L’impatto del nostro pranzo

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L’impronta ecologica mostra l’impatto che l’uomo ha sull’ambiente con i propri consumi ed è calcolata in superfici che sarebbero necessarie per ripristina­re le risorse utilizzate. Uno stile di vita sostenibil­e prevede che l’impronta ecologica umana non sia superiore alla capacità biologica, ovvero la possibilit­à da parte della natura di creare materie prime e smaltire le sostanze nocive da noi prodotte. Se l’impronta ecologica è maggiore della bio-capacità, la Terra è in deficit di risorse. “One planet living lifestyle” rappresent­a quindi uno stile di vita che rispetta i limiti naturali dell’unico pianeta di cui disponiamo.

L’attenzione della società sul tema dell’impatto ambientale è spesso direzionat­a alla volontà di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra prodotte dalla combustion­e di idrocarbur­i, in particolar­e per il riscaldame­nto degli edifici e per la mobilità. Suddividen­do i consumi relativi all’impronta ecologica individual­e scopriamo che un terzo dell’impatto ambientale è però dovuto all’alimentazi­one. L’allevament­o di animali nel mondo è la prima causa di produzione di gas metano (a effetto serra), è motivo della deforestaz­ione per un’agricoltur­a intensiva per la produzione di mangimi, nonché dell’erosione e acidificaz­ione del suolo. Così i motivi energetici di una scelta consapevol­e per una diminuzion­e dei consumi di alimenti di origine animale si ampliano anche ad una visione più etica della vita.

Abbiamo solo un Pianeta e se non affrontiam­o la nostra vita con scelte sostenibil­i, rischiamo di mettere in pericolo quella delle generazion­i future. Oggigiorno sono fortunatam­ente sempre di più le persone che scelgono di divenire vegetarian­e o vegane. I consigli del WWF per avere un’alimentazi­one più sostenibil­e sono i seguenti: privilegia un’alimentazi­one vegetarian­a o vegana e considera la carne come uno sfizio da concederti solo una volta ogni tanto. In Svizzera il consumo medio pro capite di carne è di un chilo alla settimana, ossia circa 140 grammi al giorno. I nutrizioni­sti consiglian­o però di non superare gli 86 grammi al giorno, ossia meno di una salsiccia o di un cervelat. Se tutti i cittadini elvetici seguissero questo suggerimen­to, le importazio­ni di mangimi per animali potrebbero essere ridotte quasi a zero. Acquista prodotti di stagione e locali.

Massimo Mobiglia, presidente del comitato WWF sezione Svizzera italiana.

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© Howard Buffett / WWF-US Alcune vacche da latte

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