In Svizzera, tutto rose e fiori?
L’agricoltura influenza in modo determinante le risorse naturali. L’UFAM ha pubblicato un dossier che ne evidenzia luci e ombre. La pubblicità veicola immagini da paradiso perduto che avrebbero poco rapporto con la realtà. I bovini sono nutriti non solo con erba ma sempre di più con foraggio concentrato (cereali, mais e soia) e la loro alimentazione entra in concorrenza con quella dell’uomo, tanto che le superfici oggi usate per produrre foraggio per le mucche da latte permetterebbero di nutrire 2 milioni di persone. L’allevamento intensivo di polli avviene in capannoni, con cicli consigliati di 38 giorni di ingrasso. La Svizzera non è in grado di produrre abbastanza per nutrire i suoi capi, nel 2013 si sono importate ca. 1’200’000 tonnellate di foraggio, 5 volte di più rispetto al 1990. Il principale fornitore di derivati della soia è il Brasile, che sacrifica le sue foreste tropicali per soddisfare i fabbisogni dei Paesi industriali. Le emissioni di ammoniaca dell’agricoltura sono una delle principali minacce alla diversità delle specie e alla stabilità delle foreste (i carichi critici sono sorpassati sul 95% delle superfici delle foreste). Gli obiettivi di riduzione delle emissioni e degli impatti ambientali potrebbero essere raggiunti adattando il numero dei capi sulla base della produzione locale di foraggio, perché ca. il 65% della carne e ca. il 20% del latte dipendono da foraggio importato. Per raggiungere gli obiettivi bisognerebbe ridurre il nostro consumo di carne almeno della metà.