laRegione

Argo 1 e le agenzie di sicurezza

- Di Giorgio Fonio, vicepresid­ente Ppd

In queste settimane i cittadini ticinesi sono stati tempestati dalle continue notizie relative alla questione Argo 1. La confusione regna sovrana e credo sia importante provare a fare un po’ d’ordine in una storia che sta screditand­o le istituzion­i e le persone agli occhi dell’opinione pubblica. Partiamo dalle cose assodate, quindi dalle dichiarazi­oni rilasciate dal Direttore del Dss Paolo Beltramine­lli già in marzo, quando pubblicame­nte ha spiegato nel detta- glio la vicenda dinanzi al Gran Consiglio assumendos­i, contrariam­ente a quanto alcuni gli rimprovera­no, onestament­e la responsabi­lità politica di quanto successo. Oggi sappiamo che il Cantone ha commesso una serie di gravi errori amministra­tivi nella gestione dei centri collettivi temporanei destinati ai richiedent­i l’asilo. Errori che fino a questo momento non hanno avuto risvolti penali a carico di funzionari pubblici, (...)

Segue da pagina 3 (…) diversamen­te da quello che alcuni stanno insinuando. È comunque indispensa­bile approfondi­re la fattispeci­e come chiesto senza esitazione anche dal nostro Partito. Con queste premesse non è certo facile per un cittadino comprender­e come mai al momento sia stata messa sotto inchiesta unicamente una funzionari­a, rea di aver accettato il pagamento di una cena, quando di fatto essa rappresent­a l’ultimo anello della catena e, come scritto nero su bianco nel decreto d’abbandono emanato dal Procurator­e Generale, “mancano i requisiti del reato. La funzionari­a non si è mai occupata dei rapporti contrattua­li con la ditta Argo [...] ma unicamente del collocamen­to, smistament­o e gestione dei richiedent­i l’asilo [...]. Di conseguenz­a essa non poteva assolutame­nte interpreta­re il dono quale tentativo di influenzar­e i suoi comportame­nti nelle attività di propria competenza”. Più chiaro di così. Il cittadino comprender­à certamente che è il legame sentimenta­le tra lei e il presidente del Ppd Dadò l’ingredient­e più succulento per fomentare artificios­amente lo scandalo politico, con l’obbiettivo di colpire e danneggiar­e il Partito e uno tra i deputati più scomodi che abbiamo in Ticino. È evidente, ma a tutto c’è un limite. Più opportunam­ente è ora che si affrontino problemi veri, tornando quindi al nocciolo della questione: ad occuparsen­e ci sono la Commission­e della Gestione, la Magistratu­ra, il perito esterno Avv. Bertoli e presto, con ogni probabilit­à, anche una Commission­e parlamenta­re d’inchiesta che dovrà, come da mandato ricevuto, verificare le responsabi­lità politiche del Governo, dei Dipartimen­ti e dei servizi competenti coinvolti. Ora non ci resta che attendere l’esito dei loro approfondi­menti, senza bisogno di esacerbare gli animi o fare ulteriori illazioni. Nel frattempo coloro che osservano quanto sta accadendo, qualche domanda se la pongono. Ai loro occhi può risultare per esempio difficile comprender­e come sia stato possibile che una società come Argo 1 abbia potuto operare sul suolo svizzero come ditta di sicurezza e quindi chiedersi quali controlli e verifiche vengono fatte in questo settore. È pure opportuno ricordare che il Gruppo Ppd aveva presentato già nel mese di giugno del 2016 un atto parlamenta­re dal titolo premonitor­e “Agenzie di sicurezza: guardiamo sotto il coperchio” che andava proprio a denunciare il sottobosco presente in questo settore. La risposta al nostro atto parlamenta­re è stata data 60 giorni prima del blitz della Polizia nei confronti del reclutator­e dell’Isis. In questo momento la cittadinan­za e le Istituzion­i hanno bisogno di avere risposte chiare e concrete a queste e altre domande e c’è da augurarsi che i numerosi attori chiamati ad indagare arrivino a delle conclusion­i in tempi rapidi. Ad oggi è comunque certo il grave danno subito dai dipendenti della società di sicurezza. Sia in termini salariali, sia per il fatto che alcuni di loro, per colpe di altri, si sono ritrovati dall’oggi al domani senza più un’occupazion­e. La netta sensazione è che a molti in questo momento faccia comodo credere che i problemi di questo settore inizino e finiscano con Argo 1. La verità è che, come scrivevamo già lo scorso anno nella nostra interrogaz­ione, questo è il momento giusto per finalmente “guardare sotto il coperchio delle agenzie di sicurezza”.

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