L’Industria 4.0 è l’attuale sfida
Nel corso di questi primi cento anni la Camera di commercio del Cantone Ticino è cresciuta, trasformandosi da associazione rappresentativa di alcuni settori economici a vera e propria associazione mantello dell’intera economia ticinese: mille soci individuali, una cinquantina di associazioni settoriali per un totale di circa 7mila imprese e 120mila posti di lavoro. «Innumerevoli sono state le battaglie condotte nel corso di questo primo secolo di attività, molte portate a termine con successo, altre combattute ma non vinte, come è normale che accada in democrazia. Tutte sono state condotte con rispetto e coerenza, facendo prevalere la forza degli argomenti rispetto alle polemiche. Sarà questo il filo conduttore del nostro operato futuro». Sone le parole del direttore della Camera di commercio
Luca Albertoni con le quali invita a volgere uno sguardo oltre gli steccati ideologici e a ricordare che il tessuto economico cantonale è ben diversificato e orientato all’export. Negli ultimi 20 anni le cifre dell’export ticinese sono praticamente triplicate raggiungendo l’anno scorso i 6 miliardi di franchi. La sfida futura, o meglio già attuale, si chiamano digitalizzazione e industria 4.0. Una delle sfide da raccogliere, ha affermato Albertoni, è quella del ‘reshoring’, cioè il rimpatrio in Svizzera di attività produttive un tempo delocalizzate per ragioni di costi. Oggi grazie all’evoluzione tecnologica, alcune fasi possono di nuovo essere svolte sul territorio svizzero a costi competitivi. Di cambiamenti economici e sociali intervenuti in questi anni ha parlato anche il consigliere di Stato Christian
Vitta, direttore del Dfe. «A non essere cambiati di molto, invece, sono i rapporti della Camera di commercio con lo Stato. La Camera, oltre ad aver rafforzato il proprio ruolo di ponte, ha sempre fornito nuovi impulsi e stimoli per l’ente pubblico, rappresentando un interlocutore serio e affidabile, ben radicato nel territorio; in una parola: un prezioso partner per lo Stato», ha ricordato il responsabile del Dfe.