La Catalogna ‘sotto tutela’
Oggi il governo Rajoy attiva la procedura di applicazione dell’articolo 155 della Costituzione Madrid sospende di fatto l’autonomia della Comunità. La risposta potrebbe essere la proclamazione della ‘Repubblica indipendente’.
Barcellona – La Catalogna diventa oggi un’autonomia “sotto tutela”. L’attivazione dell’articolo 155 della Costituzione spagnola, ufficializzata dal governo di Madrid, porrà sotto il diretto controllo dello Stato centrale le istituzioni regionali. Mariano Rajoy, che ha ripetuto di non avere avuto altra scelta, si vedrà probabilmente rispondere con la proclamazione della “repubblica indipendente” di Catalogna già mercoledì. E a quel punto, anche l’applicazione “ponderata” del 155, decisa insieme ai due partiti unionisti che appoggiano la sua strategia catalana, Psoe e Ciudadanos, potrebbe rivelarsi superata. Carmen Calvo, caponegoziatrice per il Psoe, ha spiegato che Madrid (dove re Felipe ha ribadito che “la Catalogna è e resterà Spagna”) prenderà il controllo fra l’altro dei Mossos, la polizia catalana, dei media pubblici Tv3 e Catalunya Radio, oltre che dei conti della Generalità e delle competenze del President Carlos Puigdemont. Vi sarebbe inoltre un accordo per sciogliere il Parlamento catalano e – sempre secondo il dettato del 155 – indire nuove elezioni in gennaio. La cancellazione, cioè, dell’autonomia catalana come la conosciamo. Uno scenario, questo, che non tiene tuttavia conto degli sviluppi che si genereranno dalla reazione della leadership separatista e delle piazze. L’eventualità (per qualcuno il desiderio) che la protesta e la sua gestione da parte delle forze di sicurezza prendano una piega violenta non è più da escludere. In ogni caso, il progetto di applicazione del 155 sarà trasmesso oggi dal governo al Senato, che lo affiderà ad una commissione davanti alla quale Puigdemont verrà “invitato” a spiegarsi. L’approvazione – il 27 o 30 ottobre – è scontata, disponendo il Pp di Rajoy della maggioranza assoluta nella Camera alta. Le organizzazioni della società civile indipendentista catalana hanno annunciato una mobilitazione “pacifica”. Una prima grande manifestazione è convocata oggi. La Cup, la sinistra del fronte secessionista, ha chiesto uno sciopero generale. Anc e Omnium, i cui leader sono in prigione da lunedì, preparano anche misure di disturbo ispirate agli indignados del 2011. Ieri la prima: migliaia di catalani hanno ritirato ai bancomat 155 euro (come il famigerato articolo) per dare alle banche un assaggio del loro “potere di consumatori”. Le code davanti agli istituti di credito hanno confermato il successo di questa prima mossa. Che potrebbe diventare un boomerang, se da forma di protesta dovesse qualificarsi come manifestazione di panico.