Il Giappone vota, l’imperatore lascia
Tokyo – Avverrà con molta probabilità nel marzo del 2019 l’abdicazione dell’imperatore giapponese Akihito: la prima negli ultimi 200 anni per la più antica monarchia ereditaria al mondo. Secondo fonti ministeriali, il governo di Tokyo sta ultimando i termini della legge promulgata in giugno appositamente per l’attuale monarca, 83 anni, sul trono da oltre un trentennio. L’annuncio è giunto a due giorni dalle elezioni politiche anticipate, convocate da Shinzo Abe. Il premier liberale, cercando anche di sfruttare il sentimento di incombente minaccia rappresentato dalla Corea del Nord, ha voluto il voto puntando a raggiungere una maggioranza di almeno due terzi dei membri alla Camera bassa, cioè la soglia minima (in entrambi i rami del Parlamento) per il progetto di riforma della Costituzione pacifista, prima di sottoporla a un referendum popolare. I principali partiti sono favorevoli a una revisione della Costituzione ma non concordano sui tempi e sulle modalità, in particolare sulla ridefinizione dell’articolo 9, che di fatto vieta al Paese di possedere un esercito regolare. L’ascensione al trono del Crisantemo del primogenito Naruhito 57 anni, avverrà il primo aprile 2019, in concomitanza con l’inizio di una nuova era. Un metodo adottato nel calendario giapponese a partire dall’anno 701 per suddividere la storia in intervalli corrispondenti ai mandati degli imperatori che si sono via via succeduti. La risoluzione del governo, che sarà resa nota il prossimo mese, mette tutti d’accordo: sudditi, esecutivo e la casa imperiale. Nel corso di un appello inusuale nell’agosto del 2016, il simbolo dell’unità della nazione aveva riconosciuto di “sentire il peso degli anni nello svolgimento delle sue prerogative ufficiali”, pur senza fare riferimento diretto alla volontà di rinunciare al trono. In precedenza, in base ai regolamenti ufficiali del 1947, la successione era prevista solo alla morte del monarca. Prima di Akihito, l’ultimo sovrano che decise di abdicare fu l’imperatore Kokaku nel 1817.