Ospedale di Faido, ‘ci sono letti e letti’
Non tutti i letti d’ospedale sono uguali. Il declassamento di 15 letti del reparto Medicina di Faido, assegnati di recente alla riabilitazione, equivale a uno smantellamento del nosocomio distrettuale. A sostenerlo è l’Associazione per gli ospedali di valle in una nota stampa. «È triste. Sono riusciti a distruggere l’ospedale di Faido», ha detto qualcuno intervenendo durante l’assemblea di giovedì a Biasca di cui abbiamo già riferito ieri. «Non vorremmo essere costretti ad andare nel Canton Uri a farci curare». L’associazione ha chiesto il congelamento delle misure attuate in modo da consentire ai cittadini di esprimersi sull’importante tema. Motivando la propria preoccupazione per il progressivo smantellamento sempre più palese “di quel (poco) che resta dell’Ospedale di Faido”, l’associazione fa notare che con la quindicina di letti restanti – “nel migliore dei casi” – l’ospedale non potrà “più rispondere alle richieste dei medici che operano in Leventina”, in merito ai ricoveri. Mancano inoltre letti acuti di minor intensità (Ami). Ai ‘dottori’ – si dice – sarà risposto “di mandarli a Bellinzona o altrove”. L’Associazione esige, prima di arrivare a tal punto, che si voti sull’iniziativa ‘Per cure mediche e ospedaliere di prossimità’, lanciata in primavera dall’Associazione. L’iniziativa esige, per ospedali come Faido, che vengano assicurate le cure stazionarie acute (pacchetto base di medicina interna). Inoltre, sul passaggio di Faido a ‘clinica di riabilitazione’ già certificato dai nuovi documenti ufficiali del nosocomio, l’associazione accusa l’Eoc di boicottare l’ospedale di valle “dirottando su Novaggio tutti i possibili pazienti”. Nel comunicato l’associazione riferisce di vari casi di pazienti che dopo essere stati sottoposti a operazioni chirurgiche all’Ospedale San Giovanni di Bellinzona, anziché essere trasferiti vicino a casa per la riabilitazione a Faido, sono stati appunto ospedalizzati nel Malcantone.
Segnali positivi per Acquarossa
All’assemblea, cui ha partecipato una trentina di persone (il prof. Sebastiano Martinoli e altri medici di valle, parlamentari e municipali), si è parlato invece di segnali incoraggianti per Acquarossa, riguardo al progetto di Polo sanitario che coinvolge l’Eoc per l’Ospedale di Acquarossa e la Casa per anziani La Quercia (attese conferme da quest’ultima). Positivo, è stato detto all’assemblea, che si voglia investire per un nuovo ospedale, che siano stati confermati letti acuti, Ami e un Pronto soccorso, che si vorrebbe però per 24 ore su 24 e 7 giorni 7. CAVA