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‘Constantin? Giorni intensi’

Un mese dopo l’aggression­e a Rolf Fringer avvenuta a Cornaredo, Sion e Lugano tornano a sfidarsi

- Di Sascha Cellina

Se in seno all’Fc Sion c’è un uomo che è vicino a Christian Constantin, quell’uomo è Marco Degennaro. Già direttore sportivo dei vallesani tra il 2011 e il 2013, l’ex dirigente di Acb e Chiasso è stato richiamato per ricoprire il ruolo di direttore generale nell’aprile 2015 proprio dal numero uno del club. Come dire che il torinese conosce ormai molto bene il vulcanico presidente, ma forse nemmeno lui si sarebbe aspettato quanto capitato esattament­e un mese fa in occasione di LuganoSion, con l’aggression­e fisica e verbale di ‘CC’ a Rolf Fringer.

‘L’assenza del presidente? Dico che non peserà, non possiamo crearci alibi’

«Non entro nei dettagli dell’episodio, di cui parla solo il presidente, ma diciamo che le ultime sono state settimane a dir poco intense – ci spiega Degennaro, che per un po’ non potrà sedersi accanto al ‘près’ in tribuna, visto che Constantin è stato condannato a 14 mesi di inibizione dagli stadi e a 100’000 franchi di multa dalla Sfl (decisione contro cui è comunque stato inoltrato ricorso) –. Sappiamo quanto il presidente sia abituato a stare vicino alla squadra, ma la sua assenza in tribuna o negli spogliatoi alle partite non può diventare un alibi, perché è l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno. In questo momento dobbiamo pensare a fare punti e basta». Già, perché se il Lugano in Super League è reduce da cinque sconfitte consecutiv­e e occupa l’ultimo posto in classifica, il Sion non è che se la passi molto meglio, visto che di punti in più ne ha solo quattro e l’unico successo otte-

nuto nelle ultime nove partite è proprio il 2-1 inflitto ai bianconeri... «Indubbiame­nte avevamo delle aspettativ­e ben differenti per questo inizio di stagione, consideran­do che oltre a faticare in campionato, siamo pure stati eliminati sia dall’Europa League (al 3° turno preliminar­e dai lituani del Suduva, ndr) sia dalla Coppa Svizzera (al secondo turno dallo Stade Losanna, ndr), uscite che bruciano ancora molto. Questo ovviamente fa star male tutti, non solo il presidente o noi dirigenti, anche lo staff tecnico e i giocatori». A proposito di staff, nonostante

le difficoltà (legate anche ai molti infortuni, va detto), per il momento al timone resiste il tecnico italiano Paolo Tramezzani, “strappato” al club di Renzetti al termine di una scorsa stagione che aveva portato i ticinesi direttamen­te in Europa proprio a scapito del Sion, costretto a passare dai preliminar­i. Un cammino incredibil­e a Lugano quello del “Trame”, che nonostante sia per ora ben lontano dal ripercorre­rlo anche in Vallese, sembra ancora godere della fiducia della dirigenza biancoross­a... «Siamo partiti con questo allenatore e lo sforzo che stiamo facendo è volto

a proseguire su questa strada nonostante i risultati come detto non siano soddisface­nti. In questo senso devo dire che seppur ci abbiano portato solo un punto e quindi troppo poco, le ultime due gare (1-1 con il Losanna e 1-2 con il San Gallo, entrambe al Tourbillon, ndr) hanno comunque evidenziat­o dei passi avanti nel gioco e nella prestazion­e che ci fanno ben sperare per il prosieguo». Che nell’immediato significa ospitare domani il Lugano in un match che sa di scontro diretto per la salvezza... «È così. O perlomeno è quello che dice la classifica in questo momento, inutile girarci intorno, bisogna essere realisti. Sarà una sfida intensa e molto importante, perché l’eventuale successo oltre ai punti darebbe tanta energia dal punto di vista mentale. Oltretutto in questa stagione non abbiamo ancora vinto in casa. All’inizio abbiamo giocato praticamen­te solo in trasferta in quanto stavamo rifacendo il terreno da gioco e non vedevamo l’ora di tornare al Tourbillon, ma adesso abbiamo già disputato sei partite davanti al nostro pubblico senza vincere. È ora di tornare a farlo».

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KEYSTONE Nonostante il divieto, in qualche modo allo stadio il ‘près’ era presente

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