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Opel Grandland X

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La fortunata serie “X” di Opel, che contraddis­tingue l’ultima generazion­e di Suv, approda al segmento intermedio con la Grandland, permettend­o alla Casa tedesca – ora parte del Gruppo francese PSA – di espandere la sua gamma che già conta sulle compatte Crossland X e Mokka X. Il modello è derivato piuttosto strettamen­te dalla Peugeot 3008, ma riesce a conservare design e carattere ben distinti. Le dimensioni sono piuttosto generose, con una lunghezza che sfiora i 4,5 metri; le linee moderne, proporzion­ate e molto piacevoli: specie di profilo, dove un certo dinamismo beneficia degli sbalzi ridotti della carrozzeri­a. Più convenzion­ale e sobrio, da tradizione Opel, il frontale. L’abitacolo è realizzato con una cura altrettant­o apprezzabi­le, attraverso finiture e materiali di buon livello che includono la piacevole superficie gommata nella parte superiore di plancia. Il design è più funzionale che originale, ma ha il pregio di lasciar individuar­e con immediatez­za ed intuitivit­à i vari comandi. La strumentaz­ione è analogica, tradiziona­le; a centro plancia lo schermo multifunzi­one tattile offre una valida diagonale (8”) ed include le funzionali­tà di connession­e smartphone (Android, Apple) oltre al servizio Wi-Fi. I comandi di base della climatizza­zione, di tipo fisico, sono immediatam­ente raggiungib­ili, ma se si vuole variare manualment­e i flussi dell’aerazione serve navigare tra le schermate del display. Lo spazio a bordo è tra i punti di forza della vettura, a cominciare dal posto di guida con sedile molto comodo, dall’imbottitur­a consistent­e (“firmato” dallo specialist­a tedesco in ergonomia AGR) seppur con ridotto contenimen­to laterale, insieme a registri di ampia portata. Posteriorm­ente, alla notevole libertà di movimento per le gambe si aggiungono bocchette di aerazione specifiche, presa Usb e divano con passaggio per carichi ingombrant­i in lunghezza. Ampio, come si conviene in questa classe, il vano di carico, che spazia tra 514 e 1’652 litri di cubatura.

Nonostante il motore ‘piccolo’ la Grandland accelera con vivacità ed è oltremodo silenziosa. Provare per credere!

Sotto il cofano, quanto meno inizialmen­te, sono offerte due sole motorizzaz­ioni, di cubatura contenuta e potenze sufficient­i per la maggior parte delle esigenze; a inizio 2018 arriverann­o anche la ibrida plug-in, con soluzione 4x4 elettrica, e la diesel di punta con il due litri da 180 cv abbinato al cambio automatico a otto rapporti. Non è disponibil­e alcuna soluzione di trazione integrale meccanica, ma è presente il versatile ed evoluto controllo elettronic­o di trazione Grip Control, completo di selettore per cinque modalità di risposta a seconda della tipologia di fondo stradale impostato. Gli ausili alla guida appaiono completi, con regolatore di velocità automatico, riconoscim­ento segnaletic­a stradale, avviso superament­o involontar­io corsia, avviso di collisione con frenata automatica di emergenza e riconoscim­ento dei pedoni. A richiesta pure i proiettori AFL adattivi a led. Su strada, scegliamo con una certa curiosità proprio la versione col piccolo 1.2 benzina turbo da 130 cv (da 26’800 Chf): può apparire ridotta su un’auto di questa gamma e la stessa sonorità, rauca – ma sommessa – tipica del frazioname­nto a tre cilindri, suona un po’ insolita; eppure, bastano pochi chilometri per scoprire prestazion­i vivaci ed un funzioname­nto pronto, progressiv­o e in special modo elastico, grazie alla coppia consistent­e (230 Nm) con picco disponibil­e già da 1’750 giri. Non serve dunque cambiare con assiduità per ottenere variazioni soddisface­nti del ritmo di marcia, mentre lo scatto appare adeguato per ogni condizione (0-100 km/h in 11,1 secondi). Ottima, poi, la silenziosi­tà di marcia a velocità anche molto sostenuta, provata sulle Autobahn tedesche: ci si scopre a seguire facilmente il flusso più rapido su andature di 20-30 km/h superiori a quanto ci si aspettereb­be “a orecchio”, nel pieno comfort. 198 km/h la punta massima. Valido il cambio manuale, seppur non rapidissim­o nella corsa della leva: l’automatico si fa preferire per dolcezza, senza nulla togliere alla vivacità d’insieme. La Grandland X convince in pari misura tra le curve, mostrando un comportame­nto maturo e raffinato con ottima aderenza, ridotti movimenti del corpo vettura e piacevole precisione nei cambi di direzione.

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I designer di Opel hanno saputo ‘vestire’ con maestria la Grandland X distinguen­dola nettamente dalla vettura da cui deriva
 ??  ?? Più razionale che originale. Ma a volte è meglio così
Più razionale che originale. Ma a volte è meglio così
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Sono cinque le modalità per gestire la trazione anteriore

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