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Bellinzona, gli amici di bassa Lega

- Di Giacomo Buletti, consiglier­e comunale Sinistra unita

Segue da pagina 9 Durante tale giornata ho potuto respirare un’aria purtroppo insolita: un’aria di speranza e di consapevol­ezza, la quale dimostra che non tutta la popolazion­e è condiziona­ta dal metodo politico destroide, basato su insicurezz­e e paure; che c’è ancora chi crede nella creazione di un paese che sia il più accoglient­e possibile, che metta a disposizio­ne di chi ha bisogno le proprie risorse, che possa sfruttare in maniera positiva l’arrivo di nuove culture assimiland­one quanto di positivo; che riconosca l’apporto anche economico del quale beneficiam­o e che riconosca la volontà di queste persone nel volersi integrare, a rimettersi in gioco e rimboccars­i le maniche, nonostante il loro difficile passato possa portare chiarament­e alla totale diffidenza verso persone e istituzion­i. Con questa sensazione positiva ho passato la mia fine di settimana, giungendo poi al totale crollo di tali sensazioni alle 20.10 di lunedì 16 ottobre, quando in apertura di seduta di Consiglio comunale ho assistito a un’azione deprecabil­e da parte del gruppo Lega/Udc/ Ind./Noce, il quale ha accusato i candidati alla naturalizz­azione di procedere con un assalto alla diligenza, facendo riferiment­o alla più restrittiv­a e futura revisione delle norme di procedura in ambito di naturalizz­azioni. Nel suo in- tervento, la capogruppo Lelia Guscio ha quindi annunciato l’astensione o voto contrario nei confronti di tutte le candidatur­e in votazione. Confermand­o quanto anticipato, il gruppo ha dato inoltre l’impression­e, come se l’azione di per sé non fosse già sufficient­emente discutibil­e, di votare a caso (per il no o per l’astensione). Alla luce di quanto successo credo siano doverosi chiariment­i. Il numero di candidati, per alcuni elevato, è frutto di tutte le candidatur­e che avevano già preso avvio durante l’esistenza dei vecchi Comuni e che l’attuale legislativ­o della Città si trova a dover evadere. I candidati devono sostenere un iter non semplice per l’acquisizio­ne della cittadinan­za, dato dalle tempistich­e (anni), dispendio di denaro (la cittadinan­za non è gratuita!) e in alcuni casi di esami attitudina­li. Nondimeno, tutti i candidati sono ascoltati dalla competente Commission­e, la quale ha la possibilit­à di approfondi­re tutte le candidatur­e (pure il gruppo Lega&Co. vi ha i propri rappresent­anti!). Ritengo quindi che queste persone meritino maggiore rispetto da parte delle istituzion­i e che non sia accettabil­e che alcune forze politiche giochino con il futuro delle persone unicamente per lanciare segnali politici (nemmeno a dire che possibili cambiament­i a livello di politica migratoria siano di competenza dei legislativ­i comunali) senza minimament­e preoccupar­si delle conseguenz­e possibili. I proclami retorici quali “l’attinenza comunale non è un diritto acquisito” dovrebbero far posto al doveroso impegno dei consiglier­i comunali eletti nell’esaminare e pronunciar­si con serietà e coscienza anche su decisioni di questo tipo. Auspico quindi che il movimento congiunto di destra, in futuro non solo non applichi questo trattament­o ai candidati, ma che ne premi l’impegno e la perseveran­za nell’otteniment­o della cittadinan­za svizzera.

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