laRegione

Il Lugano c’è, non i 3 punti

Dopo quella di giovedì, altra prova di carattere dei bianconeri che in dieci per 50’ strappano un pareggio a Sion

- dall’inviato Sascha Cellina

Sion – Se qualcuno poteva avere ancora qualche dubbio e temere che la vittoria del Lugano di giovedì in Europa League potesse rivelarsi solo un fuoco di paglia destinato a estinguers­i rapidament­e per lasciar nuovamente spazio al buio della crisi bianconera, beh, ieri a Sion ha capito che sì, il Lugano è davvero tornato. Non ancora alla vittoria in campionato – che manca dal 4-1 al Thun del 26 agosto, poi sono arrivate cinque sconfitte e il pareggio di ieri – ma è tornato a lottare, a giocare, a segnare e in sostanza a meritare. E in questo senso la squadra di Tami avrebbe appunto meritato di uscire dal Tourbillon con qualcosa in più del punto conquistat­o, che le ha comunque permesso di avvicinars­i al penultimo posto in classifica (Lucerna e Thun sono distanti due punti). Ha pagato però molto caro alcuni errori individual­i, in particolar­e di Rouiller e Da Costa. L’estremo difensore nonché capitano ha sulla coscienza entrambe le reti dei padroni di casa: sulla prima si è fatto sorprender­e dalla punizione di Uçan, sì potente e per certi versi malefica nella traiettori­a, ma comunque centrale e chiarament­e alla portata di un portiere come il 31enne. In occasione del 2-1 ha invece mancato l’uscita su un calcio d’angolo vallesano, permettend­o in pratica a Cunha di insaccare di testa a porta vuota. Rouiller, forse troppo carico per il fatto di giocare vicino a casa e contro la sua ex squadra, ha dal canto suo rimediato due cartellini gialli nel giro di 18 minuti – il primo per interrompe­re una ripartenza, il secondo in maniera davvero evitabile, con l’attaccante avversario praticamen­te sulla linea laterale e spalle alla porta –, lasciando in dieci la sua squadra per oltre cinquanta minuti. Il risultato? Un punto al posto che tre. Già, perché la sensazione è che senza questi episodi che hanno condiziona­to l’incontro, la squadra di Tami avrebbe verosimilm­ente fatto sua la vittoria. Lo dice quello che si è visto in undici contro undici, con un Lugano – riproposto dal tecnico ticinese con l’undici titolare vittorioso in Europa (eccezion fatta per Gerndt al posto di Bottani), quindi con dife-

sa a quattro (e pilastri come Sulmoni e Sabbatini in panchina) – capace di trovare subito il vantaggio con un pregevole spunto personale di Junior e in generale chiarament­e superiore agli avversari. Ma lo dice anche quello che i ticinesi sono riusciti a fare con l’uomo in meno, ossia difendersi con ordine e grinta senza andare mai in affanno e soprattutt­o reagire (anche grazie all’ingresso di Bottani) al 2-1 della squadra di Tramezzani con un eurogol del solito Mariani. Sì, proprio “euro”, la parola che potrebbe aver segnato la svolta nella stagione del Lugano.

 ?? KEYSTONE ?? Gli errori individual­i hanno impedito ai ticinesi di lottare per il successo
KEYSTONE Gli errori individual­i hanno impedito ai ticinesi di lottare per il successo

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland