Non era crisi e si è visto
Nonostante tre sconfitte di fila le prestazioni del Chiasso sono sempre state buone e sabato lo ha ribadito
Tre partite giocate bene e perse e la capolista da battere per riprendere a fare punti. Non era facile il compito del Chiasso, che doveva portare a casa un risultato utile per non cadere in una sorta di mini crisi. Ma per i protagonisti, in fondo, le prestazioni ci sono sempre state, ed è quello che maggiormente conta. «Se ci fosse stata una crisi, sarebbe stata semmai di risultati e non di gioco», precisa infatti a fine gara capitan Belometti. E mister Abascal Perez insiste: «Bisogna analizzare il percorso di una squadra, non solo la classifica, se si pensa solo ai punti effettivi e non a quanto fatto, i giocatori rischiano di confondersi. E noi non abbiamo praticamente mai meritato di perdere». Belometti parlerà di gioco meno brillante del solito, eppure il Chiasso ha messo sotto il forte Sciaffusa, che poche volte ha impegnato un ottimo Mossi. Il momento decisivo poteva essere certamente il 21’, quando per un fallo su Josipovic è stato fischiato un rigore. Sul dischetto si è presentato Said, che ha tentato un cucchiaio finito male. «Si può sbagliare un rigore come si fa con un gol su azione, però in un momento di difficoltà non lo puoi fare in questo modo – commenta Abascal –. Poteva pesare in modo negativo sulla squadra. D’altronde, sono giovani, e chi riflette sugli errori poi impara».
Grazie alle reti di Fatkic e Soumaré i rossoblù superano l’ambizioso Sciaffusa e tornano a fare punti
Fortunatamente per i rossoblù, come racconta anche Belometti, «abbiamo avuto addirittura una carica in più per attaccare». E pochi minuti dopo è arrivato il meritato vantaggio con una bella rete di Fatkic, nata da una combinazione con Farrugia, di rientro dall’infortunio. Come sempre, il Chiasso crea e spreca, soprattutto a inizio ripresa. Il raddoppio è arrivato da una zampata di Soumaré, al secondo gol consecutivo, che ha ribadito in rete un tiro di Farrugia respinto. Un neo, che rovina comunque la serata del tecnico, è la marcatura di Tranquilli incassata all’ultimo respiro. «Contro una squa-
dra come la loro che ha vinto più volte con reti siglate negli ultimi 10’, non si può abbassare la guardia. Non possiamo permetterci di farlo nemmeno per 10 secondi – ribadisce lo spagnolo –. Dobbiamo arrivare con la vittoria e la porta inviolata». Asticella alta, insomma, per una squadra che dopo il calo di concentrazione di settimana scorsa doveva ripartire. «La nostra identità non è quella vista in quei fatali 10 minuti», spiega il mister, mentre Belometti racconta di «un lunedì in cui ci siamo confrontati, dicendoci le cose in faccia e poi lavorando ancora più duramente». I risultati si sono visti sul campo, con un neo al minuto 95.