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Mercedes sì, Lewis quasi

Hamilton adesso ha in tasca il Mondiale, con 66 punti di vantaggio sui 75 in palio. Domenica in Messico l’incoronazi­one?

- Di Paolo Spalluto

In Texas la Mercedes-Benz diventa campione del mondo costruttor­i. E Hamilton sostanzial­mente pure ma tra i piloti, siccome il britannico ha oramai sessantase­i punti di vantaggio su Vettel. E con tre gare da correre e settantaci­nque punti in palio, il gap non ha praticamen­te la possibilit­à di venir colmato, o quasi. La monoposto di color argento è micidiale nelle mani di Lewis: sempre veloce, molto più nervosa (e per questo assai meno gradita al suo compagno Bottas) con una capacità di accelerazi­one in uscita e in ‘piega’ che le ha permesso di riallungar­e nel duello a distanza con la Ferrari. Pur se in frenata all’inserzione delle curve ha una tendenza al bloccaggio delle ruote anteriori, proprio perché portata al suo limite per vincere. Negli States, però, è andata bene anche la Ferrari, pur se i fatti hanno dimostrato che c’è ancora un piccolo gap che fa sì che il finale di stagione sia ormai andato, mentre per l’annata successiva a Maranello dovranno lavorare sodo. Infatti, anche a Drs aperto, la Rossa nei confronti di Hamilton non riusciva mai ad avere quel ‘quid’ di vantaggio che permettess­e a Vettel dapprima di difendersi, poi di inseguire. Era visibile, ad esempio, un notevole alleggerim­ento dello sterzo in scia, in modo secco e continuo, che ritardava la possibilit­à di farsi sotto. Lo stesso Raikkonen negli ultimi giri ha impiegato molto tempo prima di passare Bottas visibilmen­te in crisi di coperture, a sua volta con qualche ‘cavallo aerodinami­co’ in meno. Verstappen, invece, è stato straordina­rio e solo l’errore finale di avere messo tutte le quattro Pirelli fuori dalle righe, mentre ‘inforcava’ Raikkonen lo ha privato di un meritato terzo posto, lui che era partito dalla sedicesima piazza. Un talento cristallin­o, quello dell’olandese, che ora dà finalmente anche segnali di maturazion­e, fre-

sco di un rinnovo triennale con la Red Bull che lo ha tolto dal mercato per un bel po’ di tempo. Anche Ricciardo, però, ha fatto la sua parte, durante un secondo giro in cui ha regalato al pubblico l’emozione della Formula Uno, quella vera, tenendo incollati allo schermo milioni di spettatori: un testa a testa, quello con Bottas, davvero ravvicinat­issimo, con frenate al limite e (ovviamente) usura di pneumatici micidiale per entrambi. L’australian­o ha poi rotto il motore-ultima versione al 16esimo giro, ciò che farà destare al team qualche preoccupaz­ione.

La pista di Austin (la preferita di Hamilton) ha dimostrato nuovamente di essere un tracciato eccezional­e. Un tracciato sinuoso, con curve a seguire tipo Silverston­e, rettifili infiniti e molto spazio. Elementi che hanno regalato molte emozioni, pure nella lotta finale tra Ocon e Sainz, neoacquist­o indovinato della Renault. A fine corsa il pupillo di Alonso non ha mancato di dimostrare a tutti il suo vero valore, dopo tanti momenti non molto felici alla Toro Rosso Del Gp americano 2017, però, resterà anche il ricordo di quanto è capitato al 51esimo giro, con Vettel

su Bottas che stacca al limite, mentre Vandoorne è sul lato destro e il tedesco si infila tra i due, sotto uno scroscio di applausi del pubblico che, lentamente, inizia ad apprezzare la massima formula motoristic­a. Sul circuito texano, però, c’è pure l’11esimo ritiro di Alonso in 17 gare, dopo la conferma che anche nel 2018 l’iberico rimarrà a Woking. Anche perché nessun team in realtà lo voleva, in primis per il suo carattere sempre più difficile da gestire. L’ultimo accenno è al ritorno al muretto di Luca Baldisserr­i, per assistere il pupillo Stroll data l’assenza di un ingegnere di pista. Dopo avere seguito Schumacher degli anni d’oro, poi in Ferrari Driver Academy (con Raffaele Marciello tra gli iscritti) dall’anno scorso l’ingegnere si occupa unicamente della carriera del giovane pilota miliardari­o. E dopo l’America, tra una settimana si va in Messico, dove grazie a un’accorta politica dei prezzi il Circus verrà accolto da un pubblico entusiasta e che ha in Perez il suo beniamino, anche ieri a punti a conferma di una intelligen­za di corsa notevole per un pilota che a suo tempo era uno spaccatutt­o.

 ?? INFOGRAFIC­A LAREGIONE/KEYSTONE ?? Vettel lo brucia al via. Poi, però, per l’inglese sarà una cavalcata verso il successo
INFOGRAFIC­A LAREGIONE/KEYSTONE Vettel lo brucia al via. Poi, però, per l’inglese sarà una cavalcata verso il successo

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