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‘La gente non si rende conto della qualità’

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Biasca – Alla fine è una festa a metà. Anche perché si conclude in maniera a dir poco bruciante. «Certo, vedendola da tifoso, uscire così fa male – dice il vicepresid­ente dei Rockets Edy Pironaci –. Comunque è stata una serata davvero palpitante. Sapevamo che sarebbe stata dura contro il Servette, ma mi è piaciuto davvero tanto il carattere messo in pista dai giocatori». La cosa più sorprenden­te, però, è che nonostante fosse stata anticipata al sabato per evitare concomitan­ze, la partita della BiascArena si è giocata in una pista sconsolata­mente vuota: trecento persone scarse, tra cui una trentina di ‘ultras’ arrivata fin da Ginevra, in uno stadio che ne contiene tremila. «A essere in pochi ci abbiamo quasi fatto l’abitudine – continua –. Tanto peggio per chi non c’è, come si dice, ma il punto è che, per me, la gente non si rende conto della qualità dell’hockey che può ammirare a Biasca». Rispetto all’anno scorso (421 persone di media a partita) la quota di pubblico si è più che dimezzata. Svanito l’effetto novità? «Difficile dirlo. Forse c’è anche quella componente, visto che nella scorsa stagione eravamo un po’ sulla bocca di tutti. Di sicuro c’è che dopo il positivo finale di stagione in primavera ci aspettavam­o qualcosa in più». Anche se, ovviamente, lo scopo dei Rockets non è portare gente allo stadio. «Infatti il nostro obiettivo sono i giovani. E il fatto che in queste prime settimane gli scambi con Ambrì e Lugano siano già stati tantissimi è davvero positivo. Tuttavia, pur se non ci fa piacere vedere la pista quasi deserta, il nostro entusiasmo non cambia. Ben sapendo, però, che questi ragazzi meriterebb­ero di giocare con una cornice di pubblico maggiore». C.S.

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TI-PRESS/GIANINAZZI Lhotak celebra l’1-1

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