Il Lugano si regala la pelle degli Orsi
Merzlikins innalza il muro davanti alla sua gabbia. Fazzini e Lapierre piazzano i due colpi che stendono il Berna.
Bella prestazione dei bianconeri che superano i campioni svizzeri per 2-0 grazie alle reti di Fazzini e Lapierre. Ambrì battuto ai rigori a Langnau dopo una trasferta da odissea.
Lugano – È come un diesel la squadra di Jalonen, ma quando ha carburato a dovere, fermarla è difficile. Quasi impossibile. Per riuscirci ci vuole un’impresa. E un’impresa è appunto ciò che compie il Lugano, che nonostante il gioco a tratti asfissiante degli avversari, alla fine ne esce vittorioso. Con pieno merito. Quando il Berna attacca, sembra di vedere un lago che esonda. Sale piano piano, ma inesorabilmente. Prima alza il suo baricentro, facendo un forechecking altissimo che induce facilmente all’errore. Occupa ogni spazio, togliendo il respiro. Non è impetuoso come un fiume che tracima: è più lento e flemmatico; un po’ come un Orso, appunto. Il risultato sono una marea di dischi indirizzati verso Merzlikins. I primi, quelli della prima metà dell’incontro, non così precisi, ma poi, con il passare dei minuti, per l’estremo difensore bianconero il lavoro si fa davvero complicato. Per Genoni, sull’altro fronte, c’è decisamente molto meno da sbrogliare, anche se quando viene chiamato in causa, il più delle volte deve pure lui superarsi per non capitolare. Il Lugano infatti si rivela estremamente più cinico del Berna. Non a caso sono proprio gli uomini di Ireland a sbloccare il risultato poco dopo il 10’, con la complicità di Kämpf che perde il bastone destabilizzando la difesa bernese. Il bersaglio lo centra Fazzini che, una volta ricevuto il puck,
ha tutto il tempo per aggiustare la mira e affondare il siluro. Il Berna accusa il colpo, e come un Orso ferito cerca di vendicarsi. Nel tempo di mezzo prova in tutti i modi a scardinare la porta difesa da Merzlikins. Ci va vicinissimo al 34’28”, quando Noreau, in powerplay (fuori Cunti a purgare un cambio scorretto) va
a centrare una traversa piena, ma lo 0 alla voce reti fatte degli ospiti sul tabellone della Resega non si schioda. Qualche istante più tardi la frittata rischia di farla Klasen, che in powerplay si fa partire in break un avversario. Ma gli ospiti non riescono a capitalizzare nemmeno quest’occasione. Il terzo tempo è quasi tutto a una porta sola. Quella bianconera, che però resta ben chiusa, nonostante le molte bordate. Quando al 55’ Sanguinetti commette un fallo su Scherwey, il pubblico trattiene il fiato consapevole che i successivi 2’ non saranno una passeggiata. Invece Lapierre la passeggiata la compie tutta. Anzi, è un’autentica cavalcata la sua: raccoglie il disco a centropista e poi parte a tutta velocità verso Genoni, bruciando in velocità un avversario. Infila il disco del 2-0 (poi conclusivo) e la Resega esplode in un boato. Il punto finale di una serata di festa bianconera, con tanto di successo “a zero”.