Gestione-governo, coordinamento
Il presidente Manuele Bertoli e il capo del Dipartimento finanze ed economia Christian Vitta, accompagnati dal cancelliere Arnoldo Coduri. È la delegazione del Consiglio di Stato incontratasi ieri mattina con la Commissione parlamentare della Gestione in vista della costituzione della Commissione parlamentare d’inchiesta (Cpi) sull’affaire Argo 1. Nulla di straordinario: l’audizione del governo è infatti prevista dalla legge. Quella sul Gran Consiglio (articolo 39), secondo cui il parlamento sente l’Esecutivo prima di dar vita a una Cpi. La cui istituzione dovrebbe essere decisa dal Gran Consiglio nella seduta che si aprirà lunedì 6 novembre. Se il Legislativo darà luce verde, un passo che pare scontato, saranno tre le inchieste su Argo 1 e dintorni: penale, amministrativa e, appunto, parlamentare. «Con il governo abbiamo discusso soprattutto di aspetti organizzativi per evitare futuri malintesi, qualora il Gran Consiglio decida di istituire la Commissione parlamentare di inchiesta. È dunque importante coordinarsi al meglio – spiega la coordinatrice della Gestione Pelin Kandemir Bordoli (Ps) –. Su richiesta del Consiglio di Stato abbiamo così specificato nel testo del mandato alla futura Cpi allestito dalla nostra sottocommissione Vigilanza alcuni aspetti organizzativi, operativi.
Permessi, il rapporto alla Cpi
Ieri la Gestione ha pure trasmesso all’Ufficio presidenziale del parlamento il rapporto della Vigilanza sulla vicenda sui permessi taroccati in odor di corruzione, dopo le osservazioni ricevute dal governo al quale lo aveva inviato.