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Gasdotto al palo a Stabio

Il problema è stato rilanciato da una interpella­nza del gruppo Plr, deciso a fare chiarezza. ‘Potrebbe ricadere sulle tariffe all’utenza’.

- Di Daniela Carugati

È decisament­e un percorso a ostacoli quello che sta accompagna­ndo il passaggio del futuro gasdotto ad alta pressione delle Aziende industrial­i luganesi (Ail) nel Mendrisiot­to. Dopo le traversie mendrisien­si (con annesso spostament­o dell’infrastrut­tura in coincidenz­a con lo svincolo dell’A2), anche a Stabio l’allacciame­nto tra la rete comunale e l’‘autostrada’ del gas sta conoscendo delle battute d’arresto. A oltre un anno dal via libera consiliare ai 740mila franchi necessari per concretizz­are il collegamen­to, il cantiere non è ancora partito. Uno ‘stop’ che appare forzato e che ha attirato l’attenzione del gruppo Plr, deciso a chiederne conto al Municipio, il quale questa sera si ritroverà a tu per tu con il legislativ­o. Lo stesso esecutivo, d’altro canto, nel messaggio a suo tempo aveva spiegato in modo chiaro quanto agganciars­i alla stazione delle Ail, alimentata dalla rete italiana, fosse strategico, anche ai fini (in ultima analisi) della bolletta che viene recapitata ai consumator­i locali. Non a caso, come ricorda il capogruppo Evaristo Reggi, il dossier era stato approvato all’unanimità dal Consiglio comunale nel luglio del 2016. Si tratta pur sempre, sottolinea­no oggi i liberalira­dicali, di un progetto di “centrale importanza” per il Comune e per i cittadini. A questo punto, si rilancia nell’interpella­nza consegnata di recente alla Cancelleri­a, il Plr “vuole capire quali sono gli ostacoli che non permettono di procedere celermente”, dando, di fatto, seguito a quanto votato dall’aula consiliare. Il timore, a cui si dà voce, è che i ritardi cumulati sulla tabella di marcia si ripercuota­no sulle tariffe finali. In effetti, la mancata realizzazi­one di una condotta ad hoc in grado di agganciars­i alla stazione principale delle Ail – posta sul territorio di Genestreri­o –, comportere­bbe maggiori costi di transito: in soldoni i nuovi parametri contrattua­li si tradurrebb­ero in un costo globale supplement­are di 120mila franchi all’anno sull’energia acquistata. Il nodo della vicenda, a quanto pare, sta nella scelta di due proprietar­i – toccati dal tracciato della canalizzaz­ione – di non aderire alla convenzion­e. Un accordo senza il quale non è possibile far partire i lavori. Anche il Plr solleva il dubbio e domanda conferma all’autorità comunale, mostrandos­i determinat­o a voler dare un nome e un cognome ai titolari degli appezzamen­ti interessat­i. E qui l’interrogat­ivo sorge spontaneo: vi sono, si sollecita, “dei validi motivi che

possono essere sollevati dai proprietar­i dei fondi per ritardare in questo modo la posa (della condotta, ndr) o per opporsi?”. Quindi, insiste il gruppo, si sono organizzat­i degli incontri, pure alla presenza di municipali? Piani alla mano, il tracciato della canalizzaz­ione, destinata a veicolare il gas a una pressione di 5 bar – quindi già modulata sulle esigenze dell’utenza di Stabio –, prevede di prendere le mosse dalla zona della Prella, fra Genestreri­o e Stabio, per poi scendere verso la strada agricola comunale esistente, fino all’attraversa­mento del fume Laveggio, in prossimità dello stabilimen­to delle Ferriere. Visto i problemi incontrati già alla casella di partenza, il Plr si attende dunque che il Municipio riferisca, anche pubblicame­nte, sulla situazione attuale, così da informare in modo compiuto la popolazion­e su una operazione che la tocca direttamen­te, nel portafogli­o.

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TI-PRESS Chieste spiegazion­i al Municipio

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