Storico, pittoresco e… stabile
Una galleria di drenaggio consentirà di arginare la nota precarietà del declivio, soggetto a scivolamenti. Il manufatto pronto nel 2018.
Centovallina a prova di rischi. Rientra nelle misure di messa in sicurezza del tracciato ferroviario Locarno-Camedo l’importante intervento che le Fart hanno avviato in queste settimane in località Ponte Ruinacci, poco prima dell’abitato della frazione di confine. «Si tratta di una galleria di drenaggio – spiega il responsabile tecnico delle Fart Sa, Erik Fregni – il cui scopo è quello di rallentare i movimenti di scivolamento del versante, permettendo di mantenere le tolleranze geometriche del binario all’interno delle normative per un lungo periodo e diminuire, di conseguenza, gli interventi di aggiustamento». Tradotto dal linguaggio tecnico: «La toponomastica “Ruinacci” ben evidenzia la caratteristica franosa della zona, nota da decenni. Già dopo la messa in esercizio del ponte, con l’apertura della ferrovia nel 1923, ci si è accorti che le fondazioni lato Locarno dell’arco in acciaio subivano dei movimenti addebitati ai lenti, ma inesorabili, scivolamenti del versante (si parla di alcuni millimetri all’anno). A metà anni 70 c’è stato un primo intervento per riportare gli appoggi dell’arco nella loro posizione originale di costruzione. Dagli anni 90, con l’avvento dei moderni strumenti di misurazione, si è cominciato a monitorare lo spostamento spaziale di decine di punti di rilevamento nell’area interessata. Nel 2006, infine, si è messa in servizio una stazione di misurazione allo scopo di capire le leggi che regolano questo movimento naturale e arrivare ad una soluzione tecnica che potesse, se non fermare, perlomeno rallentare il fenomeno». Un discorso che interessa, ovviamente, anche la strada cantonale sovrastante come pure lo sbarramento Ofima sottostante. «La ferrovia, con le tolleranze millimetriche da rispettare, è naturalmente più sensibile a questi moti. La soluzione, già applicata in casi simili, verte a sottrarre l’acqua al terreno in modo da mantenere il livello di falda costante al variare delle precipitazioni. La galleria di drenaggio sotto la zona interessata serve proprio a convogliare altrove l’acqua di falda in eccesso. Essa viene riversata nel bacino di Palagnedra. Per quanto attiene all’impatto del manufatto, «la sezione della galleria ad arco con piedritti è relativamente piccola. Il cunicolo (lunghezza totale grossomodo 275 m) non ha alcuna parte in superficie se escludiamo il piccolo portale di accesso posizionato sulla sponda sinistra dello sbarramento superiore del laghetto. L’impatto visivo risulta quindi praticamente nullo». Nel frattempo, come detto, il cantiere ha preso vita. A inizio ottobre è stato posato un ponte provvisorio per l’accesso all’area interessata dai lavori. A fine mese dovrebbe cominciare lo scavo. La consegna dell’opera è attesa per aprile 2018». Legittimo chiedersi se saranno da prevedere disagi al traffico ferroviario: «No, il cantiere della galleria è completamente separato spazialmente dalla ferrovia. Procedendo con metodo tradizionale all’esplosivo sarà invece inevitabile, almeno nella fase iniziale dello scavo e pur applicando tutti i mezzi messi a disposizione dallo stato della tecnica, la diffusione del rumore causato dai brillamenti». Per quanto riguarda l’investimento finanziario, ammonta a circa 2 milioni di franchi.
Uno dei simboli della Centovallina
Il pittoresco ponte ferroviario dei Ruinacci, finito su cartoline e stampati sin dalla sua edificazione, è stato di recente oggetto di lavori di consolidamento: «Tra ottobre 2015 e marzo 2016 ha subito due tipi d’intervento. Il primo ha interessato la struttura portante del ponte. Sono stati sostituiti i profili maggiormente sollecitati con l’obiettivo di prolungare di almeno altri 30 anni la vita della struttura. Il secondo ha avuto l’obiettivo, come già realizzato negli anni 70, di riportare nella posizione originale di costruzione le fondazioni dell’arco lato Locarno». Data l’instabilità delle pareti in quest’area, v’è da chiedersi se non sia mai stata presa in considerazione, in passato, la costruzione di una galleria d’aggiramento: «Più che una galleria nel cassetto dei “desideri”, fin dagli anni 90, è presente il progetto di un ponte sospeso della lunghezza di 300 metri. Manufatto che avrebbe il vantaggio di eliminare molte curve esistenti sul tracciato attuale. Si tratta comunque di una soluzione i cui costi raggiungerebbero diverse decine di milioni di franchi, con un impatto visivo non indifferente. Rappresenta un’ultima ratio nel caso gli interventi previsti non dovessero dare i risultati auspicati e, nel corso dei prossimi decenni, non fosse più possibile mantenere nei limiti geometrici il ponte esistente».