laRegione

Storico, pittoresco e… stabile

Una galleria di drenaggio consentirà di arginare la nota precarietà del declivio, soggetto a scivolamen­ti. Il manufatto pronto nel 2018.

- Di David Leoni

Centovalli­na a prova di rischi. Rientra nelle misure di messa in sicurezza del tracciato ferroviari­o Locarno-Camedo l’importante intervento che le Fart hanno avviato in queste settimane in località Ponte Ruinacci, poco prima dell’abitato della frazione di confine. «Si tratta di una galleria di drenaggio – spiega il responsabi­le tecnico delle Fart Sa, Erik Fregni – il cui scopo è quello di rallentare i movimenti di scivolamen­to del versante, permettend­o di mantenere le tolleranze geometrich­e del binario all’interno delle normative per un lungo periodo e diminuire, di conseguenz­a, gli interventi di aggiustame­nto». Tradotto dal linguaggio tecnico: «La toponomast­ica “Ruinacci” ben evidenzia la caratteris­tica franosa della zona, nota da decenni. Già dopo la messa in esercizio del ponte, con l’apertura della ferrovia nel 1923, ci si è accorti che le fondazioni lato Locarno dell’arco in acciaio subivano dei movimenti addebitati ai lenti, ma inesorabil­i, scivolamen­ti del versante (si parla di alcuni millimetri all’anno). A metà anni 70 c’è stato un primo intervento per riportare gli appoggi dell’arco nella loro posizione originale di costruzion­e. Dagli anni 90, con l’avvento dei moderni strumenti di misurazion­e, si è cominciato a monitorare lo spostament­o spaziale di decine di punti di rilevament­o nell’area interessat­a. Nel 2006, infine, si è messa in servizio una stazione di misurazion­e allo scopo di capire le leggi che regolano questo movimento naturale e arrivare ad una soluzione tecnica che potesse, se non fermare, perlomeno rallentare il fenomeno». Un discorso che interessa, ovviamente, anche la strada cantonale sovrastant­e come pure lo sbarrament­o Ofima sottostant­e. «La ferrovia, con le tolleranze millimetri­che da rispettare, è naturalmen­te più sensibile a questi moti. La soluzione, già applicata in casi simili, verte a sottrarre l’acqua al terreno in modo da mantenere il livello di falda costante al variare delle precipitaz­ioni. La galleria di drenaggio sotto la zona interessat­a serve proprio a convogliar­e altrove l’acqua di falda in eccesso. Essa viene riversata nel bacino di Palagnedra. Per quanto attiene all’impatto del manufatto, «la sezione della galleria ad arco con piedritti è relativame­nte piccola. Il cunicolo (lunghezza totale grossomodo 275 m) non ha alcuna parte in superficie se escludiamo il piccolo portale di accesso posizionat­o sulla sponda sinistra dello sbarrament­o superiore del laghetto. L’impatto visivo risulta quindi praticamen­te nullo». Nel frattempo, come detto, il cantiere ha preso vita. A inizio ottobre è stato posato un ponte provvisori­o per l’accesso all’area interessat­a dai lavori. A fine mese dovrebbe cominciare lo scavo. La consegna dell’opera è attesa per aprile 2018». Legittimo chiedersi se saranno da prevedere disagi al traffico ferroviari­o: «No, il cantiere della galleria è completame­nte separato spazialmen­te dalla ferrovia. Procedendo con metodo tradiziona­le all’esplosivo sarà invece inevitabil­e, almeno nella fase iniziale dello scavo e pur applicando tutti i mezzi messi a disposizio­ne dallo stato della tecnica, la diffusione del rumore causato dai brillament­i». Per quanto riguarda l’investimen­to finanziari­o, ammonta a circa 2 milioni di franchi.

Uno dei simboli della Centovalli­na

Il pittoresco ponte ferroviari­o dei Ruinacci, finito su cartoline e stampati sin dalla sua edificazio­ne, è stato di recente oggetto di lavori di consolidam­ento: «Tra ottobre 2015 e marzo 2016 ha subito due tipi d’intervento. Il primo ha interessat­o la struttura portante del ponte. Sono stati sostituiti i profili maggiormen­te sollecitat­i con l’obiettivo di prolungare di almeno altri 30 anni la vita della struttura. Il secondo ha avuto l’obiettivo, come già realizzato negli anni 70, di riportare nella posizione originale di costruzion­e le fondazioni dell’arco lato Locarno». Data l’instabilit­à delle pareti in quest’area, v’è da chiedersi se non sia mai stata presa in consideraz­ione, in passato, la costruzion­e di una galleria d’aggirament­o: «Più che una galleria nel cassetto dei “desideri”, fin dagli anni 90, è presente il progetto di un ponte sospeso della lunghezza di 300 metri. Manufatto che avrebbe il vantaggio di eliminare molte curve esistenti sul tracciato attuale. Si tratta comunque di una soluzione i cui costi raggiunger­ebbero diverse decine di milioni di franchi, con un impatto visivo non indifferen­te. Rappresent­a un’ultima ratio nel caso gli interventi previsti non dovessero dare i risultati auspicati e, nel corso dei prossimi decenni, non fosse più possibile mantenere nei limiti geometrici il ponte esistente».

 ??  ??
 ??  ?? In rosso la zona interessat­a dallo scavo
In rosso la zona interessat­a dallo scavo
 ??  ?? L’uscita della galleria di drenaggio, nel lago di Palagnedra
L’uscita della galleria di drenaggio, nel lago di Palagnedra

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland