laRegione

Argo 1: quante panzane!

- Di Giovanni Medolago

Comincia male e continua peggio la lettera di Luigi Soldati, pubblicata dal CdT sabato scorso, 21 ottobre. Infatti, scrivere che “la Rsi con il servizio di Falò ha riattizzat­o il fuoco, anche se non ha svelato molto di nuovo, salvo fare alcune insinuazio­ni” è una panzana bell’e buona! Quanti squallidi retroscena ha svelato Falò, retroscena che sarebbero stati volentieri nascosti sotto il tappeto all’insegna del “va tutto ben, Madama la Marchesa”. Quanto alle insinuazio­ni: si può credere che la Rsi abbia il toupet di annunciare urbi et orbi gravi violazioni del codice penale senza aver le spalle coperte, esponendos­i così a eventuali denunce (che del resto non sono ancora arrivate)? Poi, purtroppo, l’ex deputato Ppd sembra vittima di una deriva leghista, lanciandos­i in una filippica degna del Mattino della Domenica: “Il quotidiano sopracener­ino laRegione (…) ergendosi a nuovo moralizzat­ore del cantone, è divenuto il megafono del Partito Socialista e del sindacalis­ta Unia Matteo Pronzini”. No, caro ex deputato: non bisogna essere portavoce del Ps o reggere la coda all’eroico Matteo (da solo o quasi a difendere i più deboli) per rivelare il marcio che talvolta si annida pure nell’amministra­zione pubblica. laRegione ha svolto il suo lavoro con un lavoro giornalist­icamente davvero dignitoso (la perfezione non esiste…) e ha ribadito ciò che lei – non so se anche il suo partito: spero di no, per la credibilit­à stessa della sua formazione politica, messa di fronte a fatti inconfutat­i (dalla Procura) e inconfutab­ili secondo il buon senso riguardo sempre a quella realtà che a volte fa male – vorrebbe veder dimenticat­o. In quanto a Pronzini e a Unia (che nient’altro fanno se non svolgere al meglio il proprio lavoro), ben venga qualcuno che non faccia proprio il motto “debole coi forti e forte coi deboli”. Lei prosegue dicendo che Paolo Beltramine­lli “ha ammesso gli errori commessi. Errori che, contrariam­ente alle insinuazio­ni (di chi, quando? Le accuse sono sempre state documentat­e, non sono semplici insinuazio­ni, ndr), ad oggi non hanno dato evidenza di violazioni del Codice penale”. E ci mancherebb­e! Nessuno certo vuole il Beltrasere­no in galera, ma oltre alle responsabi­lità da Codice penale, esiste anche quella politica! Un Consiglier­e di Stato che sbaglia e poi prosegue nell’errore per ben tre anni 3 (arrogandos­i da solo e contro le leggi vigenti il diritto di elargire 3 milioni e passa di franchetti) può farla franca nell’ambito penale, ma politicame­nte – almeno ai miei occhi – risulta se non del tutto bruciato almeno gravemente ustionato. “I soldi pubblici (…) sono finiti nelle tasche di chi ha fornito delle prestazion­i reali”, scrive lei. Peccato che da quelle tasche non siano poi uscite le prestazion­i sociali dovute e degli stipendi degni di questo nome. “Scopriamo che (…) il supertesti­mone di Falò (santo subito, come la Signora Bosia), oltre a essere legato a Unia e a Pronzini, beneficia dell’invalidità in Italia”. L’indennità di un testimone che la Procura ha ribadito “essere attendibil­e” è di 230 euro mensili (sai che cifra!) per un lavoratore che può sindacalme­nte legarsi a chicchessi­a (Unia e Pronzini sono forse il diavolo?!?) e che non ha esitato a esporsi in prima persona per denunciare il marcio che regna(va) nell’Argo 1. Spero che almeno il suo riferiment­o alla Signora Bosia “Santa subito” sia autentico, poiché la Signora non ha fatto altro che applicare il secondo importanti­ssimo Comandamen­to della Fede Cristiana (c’è ancora il riferente cristiano nel Ppd?) che recita e di conseguenz­a impone “ama il tuo prossimo come te stesso”. Anche quando – o forse soprattutt­o – il tuo prossimo è quell’umanità disperata e suo malgrado ingombrant­e costretta all’accampamen­to di fortuna alla stazione di Como.

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