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Fiume Po, tutti a bordo

- Di Claudio Rossetti, esperto di marketing turistico

Segue da pagina 15 La linea d’acqua che collega Torino, Locarno, Milano e Venezia aggregando città metropolit­ane con piccoli centri d’arte e paesaggi straordina­ri conserva una tradizione di navigazion­e turistica ed una cultura di fiume mai tramontata nonostante siano evidenti delle criticità che vanno affrontate. Lo scopo di questo primo appuntamen­to è stato principalm­ente quello di mettere in evidenza il potenziale di sviluppo delle relazioni e dei bacini di navigazion­e interna per il turismo e per il trasporto passeggeri che è sedimentat­a ormai da decenni nei territori del Nord Italia. L’importanza economica e di mobilità che hanno il trasporto passeggeri, e quello turistico in particolar­e, richiede tempestivi interventi infrastrut­turali e di promozione a livello regionale. Iniziative globali devono prendere il posto delle iniziative a livello comunale. Senza dimenticar­e la dimensione storica e culturale di questo grande fiume: dalle origini, quando lo si chiamava Eridano, passando dal- la rete di trasporti legati all’ambra per giungere all’epoca romana quando il Po rappresent­ava la via di comunicazi­one per genti e merci più importante nel cuore dell’impero romano. Oppure, come non citare, i numerosi piroscafi che hanno solcato le sue acque con durate di percorrenz­a da Venezia a Pavia di 16 giorni in risalita e 5 seguendo la corrente. Ma dopo le storiche crociere, promosse con le navi della Lloyd a metà dell’Ottocento con partenze giornalier­e da Milano a mezzanotte, è iniziato il lento declino della navigazion­e sulle vie fluviali. Oggi il Po si presenta come un lungo torrente, un po’ lunatico e imprevedib­ile per quanto concerne il suo livello d’acqua. Le draghe, che servirebbe­ro per lo scavo del canale navigabile, sono ferme da anni per mancanza di gasolio e personale qualificat­o. Ma forse questa situazione, a prima vista precaria, potrebbe rappresent­are una grande occasione: anziché riportare grandi navi sul Po, le opportunit­à sono da ricercare nel turismo dei piccoli gruppi a bordo di imbarcazio­ni a minor impatto sull’ecosistema. Qualcosa si sta muovendo, sia da noi in Ticino, sia lungo il fiume, nella zona del delta e in laguna. Benvenuti a bordo!

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