Cinque dei sei commissari già decisi. Il Plr punta su Galusero
Giorgio Galusero (Plr), Michele Foletti (Lega), Jacques Ducry (Ps) – il suo nome dovrebbe essere confermato stasera dal gruppo parlamentare –, Michela Delcò Petralli (Verdi), Tiziano Galeazzi (La Destra): questi cinque dei sei commissari che presto saranno chiamati a sbrogliare la matassa del complicato “caso Argo 1”. Il sesto? Riunitosi ieri sera, il Ppd non avrebbe ancora deciso. Oggi se ne saprà di più. Quasi tutti i gruppi parlamentari hanno quindi deciso i propri rappresentanti; uno per gruppo, dunque sei deputati per la costituenda Commissione parlamentare d’inchiesta (Cpi) all’ordine del giorno della seduta parlamentare fissata il 6 novembre. Potrebbe saltar fuori anche il nome di Tamara Merlo, deputata “dissidente” dei Verdi sostenuta da altri due colleghi, e se così sarà toccherà al parlamento decidere se far entrare lei o Delcò Petralli, la candidata ufficiale. Si può prevedere già sin d’ora un secondo (dopo la discussione generale dello scorso 13 marzo) e lungo dibattito sulla vicenda che sta coinvolgendo il governo, il Gran Consiglio, gli uffici cantonali e la magistratura. Due inchieste – una penale e l’altra amministrativa – stanno già cercando di fare piena luce su quel mandato diretto (per 3,4 milioni di franchi) assegnato all’agenzia Argo 1 per il controllo dei centri richiedenti l’asilo. Un mandato senza l’avallo del governo – come prevede la legge in questi casi – e affidato, stando alle dichiarazioni del direttore del Dss, in un periodo di emergenza. Ma se si trattava di gestire l’imprevisto, perché affidare la sicurezza dei centri richiedenti l’asilo a una società costituita per l’occasione, con scarsa manodopera e modesta esperienza? È a questa domanda che la Cpi dovrà in primo luogo rispondere. Perché parlare di “un errore”, a fronte di un mandato pubblico milionario, non fa giustizia all’intelligenza dei cittadini. Il mandato affidato alla futura commissione d’inchiesta coinvolge l’intero Consiglio di Stato, il Dss e tutti gli uffici che hanno avuto a che fare con l’asilo. La Cpi potrà ascoltare tutti i funzionari pubblici ritenuti utili ai fini dell’inchiesta e far capo al perito esterno (Marco Bertoli, ex pp) incaricato dal governo, per quanto quest’ultimo ha chiesto di poter decidere sulle audizioni di Bertoli, volta per volta.