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Circa metà per lo svincolo di Airolo, il resto sul fondale del lago di Uri

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Riutilizza­re il più possibile il materiale di scavo e ridurre al minimo l’impatto ambientale. Basandosi su questi principi, l’Ustra ha studiato due soluzioni per impiegare complessiv­amente 5,3 milioni di tonnellate (su un totale di 6,3 milioni) di materiale di scarto provenient­e dai lavori per lo scavo del secondo tunnel. L’accettazio­ne di ieri da parte del Consiglio federale include il via libera anche a tali progetti. Tra questi figura una riqualific­a del fondovalle e la copertura di un tratto autostrada­le di un chilometro ad Airolo. Qui verranno stoccati circa 2,5 milioni di tonnellate di detriti per un costo di circa 100 milioni, suddivisi in parti simili tra Ustra e Canton Ticino. Parallelam­ente verranno riorganizz­ati lo svincolo autostrada­le esistente e l’allacciame­nto alla strada del Passo del Gottardo. Come spiegano Ustra e Datec, le attuali opere di raccordo – incluso il viadotto sul lato destro della valle – potranno essere smantellat­e, con evidenti benefici in termini di valorizzaz­ione paesaggist­ica. Altri 2,8 milioni di tonnellate di roccia provenient­i dallo scavo saranno utilizzati per la rinaturazi­one dei bassi fondali del lago di Uri, le cui sponde in passato si erano spostate da 200 a 300 metri verso l’interno con la conseguent­e perdita di circa 24 ettari di canneti e paludi. Dopo alcune tappe di rinaturazi­one avvenute tra il 2000 e il 2007, il processo si completerà ora con il materiale provenient­e dal Gottardo ma anche dalle gallerie della nuova Axenstrass­e. Il resto del materiale, un milione circa, previo trattament­o sarà utilizzato direttamen­te per la costruzion­e. Altre 100mila tonnellate non riutilizza­bili saranno depositate in via definitiva in siti specifici.

Nessun trasporto su gomma

In entrambi i casi il materiale sarà trasportat­o su nastri e tramite ferrovia. L’impianto di trattament­o dei materiali si troverà a Stalvedro, dove lo sterro adatto al recupero sarà trasportat­o via treno, dopo essere stato separato dal resto davanti ai due imbocchi del traforo. In seguito verrà trasferito da Stalvedro ai sili degli impianti di betonaggio. Il trasporto richiederà quotidiana­mente da cinque a dieci treni impegnati di giorno fra le stazioni di carico di Göschenen, Airolo e Stalvedro, nonché verso i depositi. Le aree di cantiere a sud, viene inoltre precisato, sono limitate ed esposte a pericoli naturali. Verranno occupati 250mila m2 fra Airolo e Stalvedro, di cui il 29% è costituito da aree già asfaltate o edificate, il 58% da aree verdi e il 13% da boschi.

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