Tami alza la voce con i suoi
‘Se bastano due buone prestazioni (Pilzen e Sion) a riempirci la pancia, allora non abbiamo capito niente’
Per quanto soltanto ai supplementari e con non poca fatica, il Lugano giovedì sera ha portato a casa dalla Coppa Svizzera il terzo risultato utile consecutivo. Un accesso agli ottavi di finale che però non basta a Pier Tami, alla vigilia dell’impegno di campionato con il Lucerna... «Voglio essere estremamente chiaro: commettere domenica gli stessi errori visti a Schötz avrebbe quale conseguenza una sconfitta che potrebbe farci ripiombare in quell’ambiente pesante, fatto di preoccupazioni, di dubbi, di incertezze, che aveva preceduto la sfida con il Pilzen. È vero, non tutti gli errori sono uguali, ma tutti si pagano. E alcuni non possono più essere né perdonati né giustificati. Un’espulsione per fallo di reazione a 16’ dalla fine con la squadra avanti 2-1 è inaccettabile perché si mettono in difficoltà la società, lo staff, i compagni per una piccola vendetta personale. Con Pilzen e Sion abbiamo disputato due buone prestazioni, ma se basta questo a farci cambiare atteggiamento, allora non ci siamo: ho detto che fino a dicembre ci sarà da soffrire e se lo dico è perché so che così sarà. Dovremo sempre avere il coltello tra i denti, mai mollare la presa».
‘Errare è umano, perseverare è diabolico. E noi siamo molto diabolici’.
Domani il Lugano affronterà un avversario che sta pure lui vivendo un momentaccio (4 punti nelle ultime 8 partite e ultima vittoria il 9 agosto)... «Il Lucerna è una squadra che fa del gioco lungo e delle palle ferme la sua forza, grazie a elementi quali Juric e Dem-
hasaj. Se pensiamo di poterlo battere senza essere pronti a vincere i primi duelli e le seconde palle, siamo sulla strada sbagliata. Non possiamo impedire ai lucernesi di buttare in alto il pallone, ma possiamo e dobbiamo impedire loro di prenderlo. Si tratta di una partita molto importante, nella quale dobbiamo essere pronti a mettere in gioco quelle qualità che, come ho più volte avuto modo di dire, nel calcio non possono mai mancare. Qualità che a Schötz non sono venute meno, perché la squadra ha creato, ma proprio come per un fallo di reazione, è difficile accettare
le reti sbagliate a porta vuota». Forse è una questione di bagaglio tecnico... «Ma perché il bagaglio tecnico a volte c’è e a volte no? Mi chiedo: le ultime due prestazioni sono state sufficienti a riempirci la pancia? Se così fosse, non avremmo capito niente. Non voglio soffermarmi sui singoli, ma è evidente che alcuni di loro al momento non sono sulla giusta lunghezza d’onda. Dovrò fare le mie riflessioni, perché quella di domenica è una partita pericolosa, oltre che importante. E se pensiamo di poterci concentrare sul Lucerna per poi tirare il fiato, commettiamo l’errore
più grande, perché poi arriverà il Pilzen e dopo il Thun. E qual è la partita più importante? Hanno tutte lo stesso valore, per cui voglio essere molto chiaro: qui il fiato non si tira più fino a dicembre». Sembra di capire che la rosa della quale il tecnico si può fidare sta perdendo qualche petalo... «Le considerazioni fatte dopo la sfida di Coppa Svizzera mi portano a ritenere che al momento attuale i titolari possano essere 14-15. Alle loro spalle vi sono delle ottime alternative, poi altri giocatori ancora in ritardo. È una situazione con la quale possono
tranquillamente convivere, a patto che gli undici scelti di volta in volta per andare in campo siano pronti a mettere sul piatto tutto quanto richiesto da un campionato di Super League. E non voglio nemmeno gettare la croce sulle spalle di Marzouk, un bravo ragazzo con tanta voglia di imparare e migliorarsi. A Schötz si è fatto espellere in modo stupido, spero impari dai suoi errori. E spero che altri giocatori imparino dagli errori dei compagni, perché errare è umano, perseverare è diabolico. E ultimamente siamo stati un po’ troppo diabolici...».