laRegione

Ancora violenza in disco

Accoltella­to al Vanilla di Riazzino un 18enne. Aggressore non identifica­to L’arma da taglio è passata malgrado i serrati controlli all’entrata

- Di Davide Martinoni

Un ferito e 8 ragazzi fermati. È il bilancio di un altro sabato notte agitato alla discoteca Vanilla Club di Riazzino. La vittima è un 18enne di nazionalit­à bulgara residente nel Locarnese, ferito con un’arma da taglio nel corso di una rissa che ha visto il coinvolgim­ento di una decina di persone. La maggior parte di loro, come accennato, è stata immediatam­ente bloccata dalla sicurezza del locale e poi posta in stato di fermo dalla Polizia cantonale, che sta conducendo l’inchiesta sotto la coordinazi­one del procurator­e pubblico Zaccaria Akbas. L’ennesimo increscios­o episodio che segna le notti “brave” in Ticino è accaduto verso le 2 del mattino al primo piano della discoteca, dove sabato impazzava il reggaeton. Nebulosi, per ora, i contorni del parapiglia e soprattutt­o il movente che lo ha generato. La Rsi ha fatto riferiment­o ad un pugno sferrato ad un parente del 18enne, che poi, chiedendo spiegazion­i, si è preso la coltellata al fondoschie­na. Il ragazzo, conosciuto nell’ambito del pugilato, sarebbe già stato protagonis­ta di una rissa l’anno scorso, sempre al Vanilla. Curato prima dal personale del Salva e poi operato d’urgenza, ha riportato ferite di una certa entità ma non gravissime, visto che la dimissione dall’ospedale è prevista già nei prossimi giorni. Sul posto sono intervenut­i agenti della Polizia cantonale, della Polizia della città di Locarno, della Polizia intercomun­ale del Piano, nonché uomini delle Guardie di confine. Stando a nostre informazio­ni, nel locale al primo piano, sabato notte, era presente, al momento del fattaccio, non più di un centinaio di persone. La dinamica di quanto avvenuto è ancora da ricostruir­e, ma sembrerebb­e che il gruppo a cui appartenev­a l’aggressore (che, quando verrà individuat­o, sarà accusato di tentato omicidio intenziona­le, subordinat­amente di lesioni gravi) fosse composto da ragazzi sui 20 anni e provenisse dalla Svizzera interna. Al Vanilla aveva riservato un tavolo per la serata. Fabio Bassi, responsabi­le del “progetto Vanilla” per il Gruppo Enjoy proprietar­io della discoteca, alla “Regione” conferma queste circostanz­e e mette l’accento sul grande lavoro di prevenzion­e effettuato al Vanilla: «Siamo attenti anche ai più piccoli dettagli. Da diversi anni è in funzione il “metal detector” e naturalmen­te c’è un rigoroso controllo dei documenti. Eppure, purtroppo, qualche testa calda che palesa con i fatti le sue cattive intenzioni qualche volta passa. Spiace, perché la stragrande maggioranz­a dei giovani avventori è brava gente che vuole soltanto divertirsi. Per quanto riguarda l’arma, non posso che chiedermi anch’io come sia stato possibile eludere i controlli all’entrata». Bassi precisa poi che «la sicurezza era composta sabato da 13 uomini, che immediatam­ente sono intervenut­i per sedare la rissa, scoppiata all’improvviso. Dal punto di vista della celerità della reazione c’è dunque poco da dire: più e meglio di così non si poteva fare. Inoltre, sempre i nostri uomini hanno da una parte soccorso il giovane ferito in attesa che arrivasse l’ambulanza, e dall’altra bloccato il gruppo degli aggressori, tenendoli “a bada” fino all’arrivo della Polizia». Nelle ore seguenti, gli inquirenti hanno reperito e interrogat­o una ventina di persone fra imputati, testimoni e persone informate sui fatti. E la lista è destinata ad allungarsi con l’identifica­zione di ulteriori testimoni.

L’ultimo precedente

In quanto locale notturno molto frequentat­o, il Vanilla è per sua stessa natura soggetto a situazioni poco piacevoli. Infatti è stato teatro, in passato, di alcuni incidenti più o meno gravi. L’ultimo di una certa entità risale, guarda caso, proprio alla fine di ottobre (era il 27) del 2013. Dopo uno screzio scoppiato all’alba nella “sala minimal”, all’esterno della discoteca un 19enne di origine macedone venne colpito al torace con un coltellino svizzero da un 25enne italiano “confuso” da un mix di droghe e alcol. Processato nel dicembre dell’anno successivo dalle Criminali di Locarno, l’italiano venne riconosciu­to colpevole di tentato omicidio e condannato a 4 anni e 3 mesi.

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TI-PRESS Elusi i controlli del ‘metal detector’ posto all’entrata della discoteca

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