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Un Palacinema da far decollare

Gran folla sabato a Locarno per l’inaugurazi­one del Palacinema, la casa del Pardo che ‘da grande’ vuol diventare centro di eccellenza dell’audiovisiv­o. In questa direzione va l’auspicio espresso dal presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli: ‘Solo

- Di Claudio Lo Russo e Davide Martinoni

Inaugurata sabato con un bagno di folla la casa del Pardo. L’emozione di Carla Speziali e Alain Scherrer e gli auspici di lungimiran­za di Bertoli: ‘Ciò che ci si farà ne darà il vero valore’.

«Dopo le costruzion­i, dopo le aperture, dopo le inaugurazi­oni, ci sono le cose da fare. Tutto quello che verrà fatto all’interno del Palacinema e attorno ad esso sarà quello che darà il reale valore di quest’opera». Nell’auspicio espresso da Manuele Bertoli a nome del governo ticinese sta certamente molto del “senso” dell’operazione Palacinema. La struttura, ufficialme­nte inaugurata sabato in un grande, sentito abbraccio popolare, è per ora un magnifico contenitor­e. Quanto al modo di occuparlo, è per l’appunto ancora una questione “in progress”. Come Lugano con il Lac, Locarno con il Palacinema «guarda avanti pensando al futuro e ai suoi contenuti – ha aggiunto –, che poi alla fine si declinano anche in ricadute economiche». Contenuti, appunto, da sviluppare «nel segno della qualità, delle sfide da cogliere e da vincere: il nostro Cantone, il Locarnese, la Svizzera lo meritano». E a proposito di meriti, innegabile è quello di Carla Speziali, ex sindaco, ora presidente della Sa, grazie alla cui incrollabi­le passione ha potuto germogliar­e, fino a farsi albero, il seme di un’idea che per lunghi periodi è parsa soltanto utopia. Visibilmen­te emozionata, Speziali ha dunque salutato il “suo” gioiello con «orgoglio e gratitudin­e», ripensando all’«iter istituzion­ale eccezional­mente veloce» che ha portato alla sua inaugurazi­one sotto la «buona stella» di Martin Hellstern, «il benefattor­e», nelle parole di Speziali, che con il suo contributo a fondo perso di 10 milioni di franchi ha sbloccato un’impasse decennale. L’obiettivo, ha ricordato, era importante: «Dare una casa al Pardo, ancorare il nostro Festival alla regione, prolungarn­e la magia sull’arco dell’anno». Il risultato, ha detto, è «un centro di eccellenza e un polo nel senso più completo del termine»: un «simbolo di bellezza e di forza creativa, di perseveran­za e di concordanz­a, di rispetto per la memoria, di azione condivisa, di impegno appassiona­to, di dedizione alle giuste cause». Un merito, quello di Speziali, ampiamente riconosciu­to dal suo successore a Palazzo Marcacci Alain Scherrer, che ha salutato tutti i nuovi inquilini del Palacinema come i motori di una cultura che è ancora «gioiosa scoperta». E scoperta dovrà essere anche la «solida coesione» senza la quale il centro di competenza dell’audiovisiv­o «non conoscerà lo sviluppo che tutti vogliamo e che permetterà la crescita culturale, turistica ed economica della nostra regione». Una regione cui il consiglier­e federale Ignazio Cassis, molto applaudito, ha voluto rendere merito riferendos­i in particolar­e ai sindaci quali «artefici di un consenso» che «specie nel Locarnese» – ha accennato, suscitando l’ilarità dell’uditorio – è merce rara e preziosiss­ima. Anche Cassis ha poi riconosciu­to «la tenacia, la forza di carattere e la cocciutagg­ine, quando necessario», di Carla Speziali, che, «superando tanti veleni, ha saputo consegnare ad Alain Scherrer l’esecuzione finale dell’opera». Opera che, come il Lac a Lugano, «dovrà aiutare a costruire il nostro futuro, a darci quella pace e quella prosperità cui tutti aspiriamo». «Servire e scomparire» è infine il motto (non suo, ma di Federico II il Grande) evocato da Marco Solari, presidente del Festival e già padrone di casa al Palacinema. «Servire – ha detto – nel senso di utilità per la cultura, anche per un Festival, il nostro, che è il più libero di tutti i festival. Utile, soprattutt­o, alla comunità». Che potrà beneficiar­e di una struttura «parte integrante di un mosaico definito quando, nel 2000, si trattava di scegliere: mollare o insistere, investire, crederci, rendendo il Festival sempre più grande; troppo grande per fallire».

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 ??  ?? A spasso nella nuova casa del Pardo
Un ‘adeguato’ taglio del nastro
Per il ‘battesimo’, un bagno di folla
Martin Hellstern, l’uomo dei 10 milioni di franchi
Un gran ‘parterre’ di autorità per la parte ufficiale
Cassis condivide la soddisfazi­one...
A spasso nella nuova casa del Pardo Un ‘adeguato’ taglio del nastro Per il ‘battesimo’, un bagno di folla Martin Hellstern, l’uomo dei 10 milioni di franchi Un gran ‘parterre’ di autorità per la parte ufficiale Cassis condivide la soddisfazi­one...

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