Argo 1, quella soffiata al Dss sull’ex dipendente
Una soffiata alla direzione del Dipartimento sanità e socialità (Dss) per inguaiare un ex dipendente di Argo 1. Dipendente che ha contribuito a svelare a magistratura e stampa le presunte “dubbie” modalità di lavoro della ditta, la Argo appunto, che – senza essere passata per un concorso pubblico – si è vista assegnare per ben tre anni consecutivi i mandati per la sicurezza nei centri richiedenti l’asilo ticinesi da parte dei servizi del Dss. La segnalazione presumibilmente parlava di una rendita invalidità di qualche centinaia di euro percepita dall’agente di sicurezza a Como, e questo nonostante il salario staccato in Ticino. A fare il punto sulla vicenda è stato ieri ‘il Caffè’. Al domenicale il direttore del Dss Paolo Beltraminelli ha spiegato di aver ordinato lui stesso il controllo: “È arrivata un’informazione. È uguale da chi”. Già da chi? Perché resta il mistero di chi abbia dato l’imbeccata al Dipartimento. La gola profonda è fra colo che hanno avuto accesso agli atti dell’inchiesta penale condotta dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo, inchiesta sfociata a suo tempo nell’arresto del responsabile operativo di Argo 1 Marco Sansonetti? E quale iter ha seguito l’imbeccata prima di approdare al tavolo di Beltraminelli? Questo non si sa. “Ma se una persona è invalida all’estero e lavora qui, non è un fatto irrilevante – replica al ‘Caffè’ il direttore del Dss –. Ho chiesto ai miei collaboratori, nello specifico all’Istituto delle assicurazioni sociali, se risultava loro questa invalidità”, spiega dalle colonne del domenicale. La conferma (ovvero l’effettiva esistenza di una rendita di poco meno di 300 euro) è arrivata a metà ottobre direttamente dall’Inps di Como ed è stata inoltrata dalla direzione del Dss «al procuratore generale John Noseda» e ai colleghi di governo di Beltraminelli. Il giorno stesso il documento è giunto pure al ‘CdT’, che ha pubblicato il tutto sull’edizione del giorno seguente. “Ho l’impressione che qualcuno pensi che ci sia da parte mia o dei miei collaboratori una caccia alle streghe. Guai! – ha replicato Beltraminelli quando gli è stato chiesto se si sia provveduto a passare sotto la lente tutti gli agenti di Argo –. I fatti sono molto semplici: è stata fatta una verifica su un’informazione”. RED