Verdi critici sulle modifiche del Piano direttore ‘Il potenziale c’è, manca la volontà di protezione’
Non piace ai Verdi del Ticino il Piano direttore posto in consultazione dal Cantone nei mesi scorsi. Consultazione che si è chiusa nelle scorse settimane. Nel documento, fanno sapere gli ecologisti, “c’è del potenziale, ma bisogna fare attenzione alle insidie”. In particolare, si legge nella nota stampa che accompagna la presa di posizione, “le modifiche portano alla luce punti critici essenziali che mostrano, ancora una volta, la scarsa volontà di proteggere il nostro territorio”. Secondo i Verdi in primo luogo si sarebbe dovuto procedere a “un ripensamento complessivo del Piano direttore, così da poter apportare i correttivi indispensabili alla luce dei fallimenti pianificatori materializzatisi nei Piani regolatori in vigore nelle loro revisioni intervenute dopo il 2009”. Non solo: “I calcoli di crescita demografica che puntano ancora allo sviluppo senza limiti” sono “un ‘nonsense’ scientifico chiaramente insostenibile a livello ecologico, economico e sociale”. Irrealistici, stando agli ecologisti, “i parametri di calcolo delle riserve pianificatorie sfruttabili”, mentre ulteriori problemi starebbero nella mancata imposizione di vincoli territoriali ai Comuni per quanto riguarda “la protezione del patrimonio naturale e culturale del nostro Cantone” così come nel concetto di “densificazione di qualità” che non citerebbe mai la costruzione di eco-quartieri. Una mancanza che, stando ai Verdi, dimostrerebbe la “poca volontà per un reale cambiamento di qualità dell’edificato”.