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Il Chiasso butta via altri due punti: ‘Non deve più accadere’

- Di Emiliano Rossi

Ci sono dei momenti in cui senza ombra di dubbio sembra di essere proiettati in un universo parallelo dove qualcuno mette in atto uno scherzo ai tuoi danni. È successo ieri al 94’ al Chiasso, quando davanti alla porta Chagas, bomber del Rapperswil, ha insaccato il pareggio. Incredibil­e, non c’era altra parola: due punti persi nel recupero. Una costante, ormai. Quanto è preoccupat­o il tecnico? «Questa situazione va gestita meglio. Non ti puoi permettere di incassare una rete dopo il 90’, lasciamo sul campo punti importanti che sarebbero stati pesanti per il nostro campionato: così non riusciamo a mettere tanti punti fra noi e l’ultima». Facendo due calcoli, Abascal Perez parla di sei punti persi, che avrebbero proiettato il Chiasso nelle zone alte. Eppure tutto era cominciato per il meglio, con un pallone sulla trequarti caparbiame­nte recuperato da Fatkic che metteva Said in condizione di trovare la rete. «Ho giocato un po’ più avanti, all’esterno, e mi sono trovato bene», spiega il centrocamp­ista, che spesso arriva al tiro: questa soluzione magari potrà permetterg­li di farlo con più lucidità. Il Chiasso solitament­e fatica a trovare la rete. Averlo fatto subito ha messo la sfida in discesa. Nel secondo tempo qualcosa è

andato storto. «C’è stata mancanza di personalit­à – afferma senza mezzi termini l’allenatore –. Non riuscivamo a fare due passaggi di fila, a uscire con la palla, era come lanciare agli avversari il segnale che potevano giocare. Loro puntavano sulle palle lunghe e sulla seconda palla. Lo sapevamo, eppure non riuscivamo a contrastar­li. Siamo forti quando mettiamo in campo la nostra identità, altrimenti facciamo fatica». Un concetto su cui insiste spesso. Se il Chiasso fa il Chiasso può tutto («In fondo nessuna avversaria ci ha messo sotto»), altrimenti va in difficoltà. «A preoccupar­mi

però è il gol preso nel finale, non tanto la mancanza di personalit­à: so che non succederà più, impareremo anche da questa partita. Dobbiamo chiuderle prima». Qualche occasione per raddoppiar­e i rossoblù l’hanno avuta, dapprima con Farrugia, nel finale con Ceesay, mentre il Rapperswil aveva impegnato in un paio di circostanz­e Mossi e si era divorato un gol pazzesco con Chagas, il quale non ha però perdonato al 94’. Eccolo, il minuto maledetto, quello che fa la differenza, nel caso del Chiasso, fra una formazione che lotta per la salvezza e una che poteva quantomeno stare tranquilla.

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TI-PRESS/PUTZU ‘Mi preoccupa il gol preso nel finale’

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