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Darwin, 15 licenziati

Aeroporto di Agno, l’Ocst ha dubbi sul reale interesse del fondo 4K Invest

- Di Alfonso Reggiani

Sono quindici i licenziame­nti di Darwin a Lugano. La conferma è giunta all’Ocst nei giorni scorsi. Ad essere colpito è il personale attivo nel Luganese nell’organizzaz­ione dei voli su Ginevra e Roma. Alla luce degli ultimi sviluppi, sta prendendo corpo in maniera preoccupan­te l’ipotesi che l’aeroporto di Lugano sarà senza voli di linea fra un paio di mesi. Così, almeno, la vede l’Ocst visto che i licenziame­nti toccano i dipendenti attivi nell’organizzaz­ione e nel marketing dei voli operativi da Agno. Nell’ambito della consultazi­one, il sindacato aveva proposto alla compagnia, che in luglio è stata ceduta da Etihad Airways a costo zero al fondo di investimen­ti 4K Invest che gestisce pure la Adria Airways, di valutare la ripresa dei voli di SkyWork. La risposta, pervenuta giovedì, è stata negativa. Domenica è però giunta l’informazio­ne relativa alla ripresa di quelle tratte da parte di Adria… Pare prendere corpo anche il sospetto che al fondo di investimen­ti 4K Invest interessi poco del futuro dello scalo di Agno. Nonostante gli annunci di luglio da parte dei vertici di Adria, la ristruttur­azione è stata avviata e sembra correre di pari passo con la dismission­e delle linee operate da Lugano. «Siamo veramente preoccupat­i per il futuro di Darwin e del servizio che viene reso al territorio – afferma Lorenzo Jelmini dell’Ocst –. I due voli su Roma e Ginevra in base ai nostri dati mantenevan­o numeri validi. Non comprendia­mo perché non sia stato dato seguito alle nostre sollecitaz­ioni di valutare meglio le opportunit­à che si aprivano con SkyWork». Compagnia svizzera, quest’ultima, attiva da Berna. Una delle richieste era proprio quella di posticipar­e le misure di ristruttur­azione per valutare il nuovo scenario che si andava ad aprire per verificare la possibilit­à di riprendere le attività dismesse da SkyWork, ma con Adria non con Darwin.

Incertezze sempre più inquietant­i

Alla luce delle risposte ottenute, l’Ocst ha replicato che dal suo punto di vista la consultazi­one non è terminata, perciò è partita la richiesta di congelare i licenziame­nti. anche perché la compagnia non ha risposto a tutte le domande formulate dal sindacato. Da qui, prosegue l’Ocst “sorge spontaneo il dubbio che dietro queste manovre del fondo di investimen­ti 4k Invest ci siano puri interessi finanziari (esteri), piuttosto che il benessere e il futuro della compagnia aerea ticinese”. Il sindacato fa sapere di non condivider­e le riflession­i della direzione di Darwin perché “non chiariscon­o i numerosi

dubbi da noi sollevati. Come se non bastasse, contempora­neamente ha concretizz­ato le disdette preannunci­ate”. Ma l’Ocst aveva chiesto più tempo per valutare i vari scenari che potessero ridurre o evitare i ventilati licenziame­nti e ora torna alla carica chiedendo maggiore chiarezza e il tempo sufficient­e per poter appurare scenari alternativ­i. La nota si conclude con un augurio rivolto ai nuovi proprietar­i affinché “diano concretezz­a a quanto da loro affermato al momento dell’acquisto di Darwin (lo scorso mese di luglio, ndr), ossia l’intenzione di garantire la mission di Darwin che è anche quella di mantenere collegamen­ti da e verso il nostro cantone”. Nel contempo, l’Ocst lancia un appello alle autorità politiche comunali e cantonali con l’invito ad attivarsi per sostenere queste legittime aspettativ­e verificand­o le reali intenzioni del fondo 4K Invest.

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Prendono corpo i timori sul futuro senza voli operativi dallo scalo dopo che Adria riprenderà le linee di SkyWork
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TI-PRESS Nuovi nuvoloni neri sullo scalo

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