Darwin, 15 licenziati
Aeroporto di Agno, l’Ocst ha dubbi sul reale interesse del fondo 4K Invest
Sono quindici i licenziamenti di Darwin a Lugano. La conferma è giunta all’Ocst nei giorni scorsi. Ad essere colpito è il personale attivo nel Luganese nell’organizzazione dei voli su Ginevra e Roma. Alla luce degli ultimi sviluppi, sta prendendo corpo in maniera preoccupante l’ipotesi che l’aeroporto di Lugano sarà senza voli di linea fra un paio di mesi. Così, almeno, la vede l’Ocst visto che i licenziamenti toccano i dipendenti attivi nell’organizzazione e nel marketing dei voli operativi da Agno. Nell’ambito della consultazione, il sindacato aveva proposto alla compagnia, che in luglio è stata ceduta da Etihad Airways a costo zero al fondo di investimenti 4K Invest che gestisce pure la Adria Airways, di valutare la ripresa dei voli di SkyWork. La risposta, pervenuta giovedì, è stata negativa. Domenica è però giunta l’informazione relativa alla ripresa di quelle tratte da parte di Adria… Pare prendere corpo anche il sospetto che al fondo di investimenti 4K Invest interessi poco del futuro dello scalo di Agno. Nonostante gli annunci di luglio da parte dei vertici di Adria, la ristrutturazione è stata avviata e sembra correre di pari passo con la dismissione delle linee operate da Lugano. «Siamo veramente preoccupati per il futuro di Darwin e del servizio che viene reso al territorio – afferma Lorenzo Jelmini dell’Ocst –. I due voli su Roma e Ginevra in base ai nostri dati mantenevano numeri validi. Non comprendiamo perché non sia stato dato seguito alle nostre sollecitazioni di valutare meglio le opportunità che si aprivano con SkyWork». Compagnia svizzera, quest’ultima, attiva da Berna. Una delle richieste era proprio quella di posticipare le misure di ristrutturazione per valutare il nuovo scenario che si andava ad aprire per verificare la possibilità di riprendere le attività dismesse da SkyWork, ma con Adria non con Darwin.
Incertezze sempre più inquietanti
Alla luce delle risposte ottenute, l’Ocst ha replicato che dal suo punto di vista la consultazione non è terminata, perciò è partita la richiesta di congelare i licenziamenti. anche perché la compagnia non ha risposto a tutte le domande formulate dal sindacato. Da qui, prosegue l’Ocst “sorge spontaneo il dubbio che dietro queste manovre del fondo di investimenti 4k Invest ci siano puri interessi finanziari (esteri), piuttosto che il benessere e il futuro della compagnia aerea ticinese”. Il sindacato fa sapere di non condividere le riflessioni della direzione di Darwin perché “non chiariscono i numerosi
dubbi da noi sollevati. Come se non bastasse, contemporaneamente ha concretizzato le disdette preannunciate”. Ma l’Ocst aveva chiesto più tempo per valutare i vari scenari che potessero ridurre o evitare i ventilati licenziamenti e ora torna alla carica chiedendo maggiore chiarezza e il tempo sufficiente per poter appurare scenari alternativi. La nota si conclude con un augurio rivolto ai nuovi proprietari affinché “diano concretezza a quanto da loro affermato al momento dell’acquisto di Darwin (lo scorso mese di luglio, ndr), ossia l’intenzione di garantire la mission di Darwin che è anche quella di mantenere collegamenti da e verso il nostro cantone”. Nel contempo, l’Ocst lancia un appello alle autorità politiche comunali e cantonali con l’invito ad attivarsi per sostenere queste legittime aspettative verificando le reali intenzioni del fondo 4K Invest.