Interpellanza: che ci faceva Dadò all’incontro di giugno?
Ancora un’interpellanza, ancora una raffica di domande al governo da parte del deputato del Movimento per il socialismo Matteo Pronzini. Stavolta l’atto parlamentare riguarda anche le ultime (in ordine di tempo) rivelazioni sull’affaire Argo 1. Ovvero l’incontro, avvenuto nella prima decina di giugno, tra il capo della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie (Dasf) Renato Bernasconi, il funzionario ausiliario dell’Ufficio del sostegno sociale e dell’inserimento (Dss) che da un ex agente Argo aveva raccolto voci sulla cena di Bormio, la responsabile in seno al Dipartimento sanità e socialità del Servizio richiedenti l’asilo Carmela Fiorini e il suo compagno, il deputato nonché presidente del Ppd Fiorenzo Dadò. Incontro, sollecitato da Fiorini, in occasione del quale Bernasconi ha saputo della cena offerta nel 2014 alla funzionaria e a Dadò dal direttore operativo della Argo 1 Marco Sansonetti. Sono molti i quesiti posti da Pronzini. Alcuni vertono proprio sulla partecipazione del presidente Ppd alla riunione di giugno. Come mai, chiede il granconsigliere dell’Mps, “Dadò – estraneo all’Amministrazione cantonale – ha partecipato all’incontro organizzato dal capo della Dasf?”. “È prassi normale che il compagno/a di un/a funzionario/a o una persona informata dei fatti o una persona che si ritiene vittima di illazioni sia presente a un incontro organizzato nei locali del Dss per decidere eventuali sanzioni contro un funzionario (contro la responsabile del Servizio richiedenti l’asilo, Bernasconi non ha adottato provvedimenti, ndr)?”. Altra domanda: “Quando esattamente i funzionari del Dss sono venuti al corrente della vicenda di Bormio?”.