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Il giorno dei morti

Strage di New York, Donald Trump attacca: l’attentator­e è un animale

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Ma la festa continua

Washington – Colpa del “politicame­nte corretto”, di una “giustizia da barzellett­a”. Donald Trump ha già trovato i responsabi­li della strage di martedì sera a New York. A poche ore dai riti di Halloween, un ventinoven­ne uzbeko si è lanciato a bordo di un pick-up sui passanti, davanti alla Peter Stuyvesant High School, uccidendon­e otto e ferendone quindici, prima di venire ferito e fermato dalla polizia. Ieri sera l’Fbi ha reso noto che una seconda persona sarebbe ricercata. Trump ha sparato raffiche di accuse a destra e a manca, annunciand­o l’ennesimo giro di vite sugli immigrati, sino a ventilare l’ipotesi di inviare Sayfullo Saipov, e gli “animali” come lui a Guantanamo. Un’occasione da non farsi sfuggire, nel momento in cui l’inchiesta del Russiagate si avvicina pericolosa­mente alla Casa Bianca. Tanto che Trump ha rilanciato, accusando i democratic­i, in particolar­e il loro leader al Senato Chuck Schumer, di aver sostenuto il programma della lotteria dei visti per la diversific­azione dell’immigrazio­ne, di cui l’attentator­e ha beneficiat­o per ottenere la Green Card nel 2010. «Stiamo combattend­o duro per un’immigrazio­ne basata sul merito, non più sul sistema democratic­o della lotteria» ha twittato. Scordando, o non sapendo proprio, che il programma della lotteria dei visti fu approvato nel 1990 in modo bipartisan e promulgato dal presidente George H.W. Bush. E che Schumer, dopo averlo votato, sostenne la sua rimozione in un più ampio piano per l’immigrazio­ne approvato dal Senato nel 2013, ma bloccato dai repubblica­ni alla Camera. Trump ha chiesto al Congresso di agire “immediatam­ente” per mettere fine al programma. Dopo aver ordinato al ministero dell’Interno di “rafforzare il nostro programma di controlli già forti”, ha ribadito di voler spezzare la catena dell’immigrazio­ne, ricordando che l’attentator­e di New York ha portato in Usa altre 23 persone che hanno sfruttato il legame di parentela con lui. Il governator­e dello Stato di New York Andrew Cuomo e il sindaco Bill de Blasio hanno reagito immediatam­ente. «I tweet del presidente non sono utili, vogliono politicizz­are la situazione», ha detto Cuomo. Ma per il presidente urge ridurre anche il numero dei rifugiati e delle persone che entrano legalmente negli Usa, rafforzare i controlli per la Green Card e mantenere in vita il suo “travel ban”, che finora però è stato bloccato in tutte le sue tre versioni. In ogni caso, l’Uzbekistan non era tra i Paesi della blacklist.

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KEYSTONE È stato lui, Sayfullo Saipov

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