‘Beltraminelli, faccia un passo indietro’
Argo 1 e dintorni, lettera aperta dei Verdi al direttore del Dss: serve un segno etico
La Commissione parlamentare d’inchiesta e la magistratura faranno il loro lavoro, “ma l’etica impone un gesto forte da parte sua che faccia tornare fiducia nelle istituzioni e nei rappresentanti del popolo”. Secondo i Verdi questo gesto forte da parte del direttore del Dipartimento sanità e socialità Paolo Beltraminelli è un “passo indietro”. Gli ecologisti tornano alla carica e lo fanno, alla luce delle ultime rivelazioni sull’affaire Argo 1, con una lettera aperta del loro co-coordinatore Massimo Collura al titolare del Dss. Lo scorso febbraio è partita l’inchiesta penale a carico fra gli altri del responsabile operativo della Argo 1, ditta di sicurezza al beneficio di un mandato diretto attribuitole nel 2014 dal Dipartimento sanità e socialità per la sorveglianza di centri per richiedenti l’asilo, mandato assegnato e rinnovato senza la necessaria risoluzione governativa e in violazione della legge sulle commesse pubbliche, come emerso poi in sede politica dagli accertamenti svolti dalla Vigilanza, sottocommissione della Gestione. “È inaccettabile che ancora oggi, a distanza di nove mesi dall’inizio della vicenda, la credibilità dell’amministrazione pubblica venga ulteriormente minata con nuove manovre a dir poco scandalose”, scrive Collura alludendo agli ultimi fatti: la mail del capo della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie al direttore della Securitas chiedendogli, dopo un articolo del ‘CdT’, di non impiegare più un agente ex Argo al centro profughi di Camorino e l’incontro di giugno con la responsabile del Servizio richiedenti l’asilo (presenti alla riunione anche un ausiliario del Dss e il presidente del Ppd compagno della funzionaria) in cui lo stesso capodivisione apprende della cena di Bormio senza però segnalare nulla al governo o alla Procura. “Questi fatti – aggiunge il co-coordinatore dei Verdi rivolgendosi a Beltraminelli – screditano pesantemente l’immagine della politica se non di tutto il sistema democratico legittimando pericolosi sentimenti di anti-politica”. Come direttore del Dss, “ha il dovere di assumersi la vera responsabilità di quello che succede all’interno del suo dipartimento e delle azioni dei suoi collaboratori (...). Onorevole Beltraminelli, confidiamo che lei possa capire l’urgenza di un passo indietro come segno etico di responsabilità civile nei confronti di tutti i cittadini ticinesi”.