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L’attacco pianificat­o seguendo il ‘manuale’ dell’Isis

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New York – Un attacco pianificat­o per oltre un anno, seguendo le ormai note istruzioni contenute nel “manuale” del terrorista fai-da-te, diffuso dall’Isis sui propri siti internet. Polizia e Fbi cominciano a tracciare un profilo e a rintraccia­re gli ispiratori di Sayfullo Saipov, il ventinoven­ne uzbeko, arrivato negli Stati Uniti nel marzo del 2010 con una Green Card vinta alla lotteria annuale. «Si è radicalizz­ato qui», ha riconosciu­to il governator­e di New York Andrew Cuomo, mentre non è provata la sua affiliazio­ne a organizzaz­ioni terroristi­che conosciute. In passato, Saipov è stato fermato solo per infrazioni stradali e non è mai stato oggetto di un’indagine dell’Fbi, pur essendo stato interrogat­o nel 2015 per aver avuto contatti con persone indagate per terrorismo. Vicino al furgoncino sono stati trovati diversi coltelli, una bandiera dell’Isis e un appunto scritto a mano in arabo: “L’Isis vivrà per sempre”. Tuttavia, secondo un conoscente, Saipov “parlava poco l’inglese, male il russo e per nulla l’arabo, che non sapeva neppure leggere”. Maggiori dettagli si attendono dagli interrogat­ori. Soprattutt­o da Saipov, naturalmen­te. L’attentator­e è in ospedale, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico, al termine del quale gli investigat­ori hanno iniziato a interrogar­lo. Non ha mostrato alcun segno di pentimento, hanno detto fonti vicine all’inchiesta, anzi è orgoglioso dell’attacco e avrebbe detto che “voleva continuare a uccidere”, se non fosse finito con il furgoncino contro uno scuolabus. Saipov era arrivato negli Stati Uniti sette anni fa, trasferend­osi inizialmen­te in Ohio, poi in Florida, dove ha lavorato come camionista, quindi a Paterson per essere più vicino alla famiglia della moglie. Lì ha iniziato a lavorare come autista di Uber, dove era entrato dopo aver superato tutti i controlli. A Paterson Saipov frequentav­a la moschea, la stessa finita nel 2006 nel mirino del criticato programma di sorveglian­za della comunità musulmana della polizia di New York, interrotto nel 2014. Negli ultimi tempi il giovane “era cambiato”.

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