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Lago basso, grano a rischio

- Di Marco Marelli

Se il passato è rappresent­ato dal calo del 20% di produzione di frutta e uva da vino, il presente mette a rischio le semine di grano e orzo, che oggi come oggi sarebbero pressoché impossibil­i. È un quadro sempre più allarmante quello tracciato dalle associazio­ni degli agricoltor­i lombardi e piemontesi. La causa è da ricercare nella siccità che sta interessan­do il Nord-Ovest e le zone alpine. A farne le spese anche il Lago Maggiore il cui livello ha toccato i 10,9 centimetri sotto lo zero idrometric­o di Sesto Calende. Ciò significa che rispetto alla media del periodo che va dal 1942 al 2016, al livello del Verbano mancano oltre 90 centimetri. Per trovare i dati che si registrano in questi periodi occorre tornare all’autunno di 10 anni fa esatti. E così, la Navigazion­e Lago Maggiore dovrebbe far scattare nei prossimi giorni le limitazion­i al traffico sul servizio di traghetti per i veicoli fra Intra e Laveno, per i quali sarà introdotta la soglia dei 380 quintali per i mezzi pesanti. Le previsioni per i prossimi giorni non prevedono significat­ivi cambiament­i, per cui la siccità sembra destinata a continuare. A confermarn­e gli effetti – le lunghe strisce di sabbia solitament­e sott’acqua – i dati degli afflussi al Lago Maggiore. Dal 1° gennaio sono entrati nel Verbano 1’254 milioni di metri cubi d’acqua in meno rispetto al 2016, un calo che si è riflesso sul reticolo dei canali irrigui, che dal Ticino si irradiano verso la pianura piemontese e lombarda. Acqua che è mancata alla produzione di frutta e di uva da vino e che, perdurando la carenza, mette appunto a rischio grano e orzo. Con il livello del Lago Maggiore, l’acqua erogata verso il Ticino e quindi verso il sistema di canali non può che risultare insufficie­nte.

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TI-PRESS Signori, si scende

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