Lago basso, grano a rischio
Se il passato è rappresentato dal calo del 20% di produzione di frutta e uva da vino, il presente mette a rischio le semine di grano e orzo, che oggi come oggi sarebbero pressoché impossibili. È un quadro sempre più allarmante quello tracciato dalle associazioni degli agricoltori lombardi e piemontesi. La causa è da ricercare nella siccità che sta interessando il Nord-Ovest e le zone alpine. A farne le spese anche il Lago Maggiore il cui livello ha toccato i 10,9 centimetri sotto lo zero idrometrico di Sesto Calende. Ciò significa che rispetto alla media del periodo che va dal 1942 al 2016, al livello del Verbano mancano oltre 90 centimetri. Per trovare i dati che si registrano in questi periodi occorre tornare all’autunno di 10 anni fa esatti. E così, la Navigazione Lago Maggiore dovrebbe far scattare nei prossimi giorni le limitazioni al traffico sul servizio di traghetti per i veicoli fra Intra e Laveno, per i quali sarà introdotta la soglia dei 380 quintali per i mezzi pesanti. Le previsioni per i prossimi giorni non prevedono significativi cambiamenti, per cui la siccità sembra destinata a continuare. A confermarne gli effetti – le lunghe strisce di sabbia solitamente sott’acqua – i dati degli afflussi al Lago Maggiore. Dal 1° gennaio sono entrati nel Verbano 1’254 milioni di metri cubi d’acqua in meno rispetto al 2016, un calo che si è riflesso sul reticolo dei canali irrigui, che dal Ticino si irradiano verso la pianura piemontese e lombarda. Acqua che è mancata alla produzione di frutta e di uva da vino e che, perdurando la carenza, mette appunto a rischio grano e orzo. Con il livello del Lago Maggiore, l’acqua erogata verso il Ticino e quindi verso il sistema di canali non può che risultare insufficiente.