Collezione Gurlitt in mostra a Berna
Dopo anni di attesa, polemiche e discussioni, si alza finalmente il sipario su parte della collezione Gurlitt. Il Kunstmuseum di Berna, in collaborazione con la Bundeskunsthalle di Bonn, presenta al pubblico, da domani fino al 4 marzo, una selezione di circa 400 lavori provenienti dal controverso lascito. Intitolata “Arte degenerata”, l’esposizione bernese punta l’obiettivo sulle opere bandite dal regime nazista e affronta i processi politici che negli anni Trenta e Quaranta hanno portato alla loro distruzione o vendita. Alle pareti del Kunstmuseum spiccano lavori di Lovis Corinth, Max Beckmann, George Grosz, Otto Dix, Otto Mueller, Käthe Kollwitz, Ernst Ludwig Kirchner, Emil Nolde, Edvard Munch e tanti altri. Parallelamente, a Bonn viene posto l’accento sulle opere sottratte ai loro proprietari dai nazisti, ma anche sulla sorte di artisti, collezionisti e mercanti d’arte perseguitati. La primavera prossima le due mostre saranno presentate a sedi invertite. Tutti i dipinti provengono dalla collezione di Hildebrand Gurlitt (1895-1956), storico dell’arte e commerciante. Minacciato inizialmente dal regime, era diventato col tempo uno dei mercanti preferiti dall’apparato nazista, del quale ha permesso di riempire le casse vendendo all’estero opere d’arte definite “degenerate”, ossia che riflettevano valori o estetiche contrarie alle concezioni naziste. Il 28 febbraio del 2012 alcune ispezioni avevano portato la Procura di Augusta a scoprire che Cornelius Gurlitt, figlio di Hildebrand, era in possesso di oltre 1’500 dipinti di cui si erano completamente perse le tracce, un patrimonio dal valore inestimabile ereditato dal padre e prontamente soprannominato “tesoro di Hitler”. L’uomo le custodiva nelle sue case di Monaco di Baviera e Salisburgo. Fino alla morte, avvenuta a 81 anni il 6 maggio del 2014, ha rivendicato la legittima proprietà della collezione, lasciata per finire in eredità esclusiva al Kunstmuseum di Berna. Colta di sorpresa, la direzione del museo svizzero, dopo un periodo di riflessione, ha deciso di accettare il lascito. Una lunga battaglia giuridica con gli eredi di Cornelius Gurlitt, in particolare una cugina, si è conclusa in favore dell’istituzione nel dicembre del 2016. Sulla base di un accordo concluso con la Germania, solo le opere la cui provenienza è ineccepibile possono giungere a Berna.