Miami si indebolisce e Philadelphia ride
Il periodo dedicato allo scambio di giocatori sotto contratto (trade) si è concluso martedì e secondo gli analisti statunitensi è stato il più pazzo degli ultimi dieci anni. Numerosi i nomi di spicco che hanno cambiato casacca, da Adrian Peterson (passato da New Orleans ad Arizona), Kelvin Benjamin (ricevitore ceduto da Carolina a Buffalo) o Jimmy Garropolo (quarterback che New England ha spedito a San Francisco per una seconda scelta). Il “trade” più rumoroso di tutti, però, è quello che ha imbarcato su un aereo in partenza da Miami con destinazione Philadelphia nientemeno che Jay Ajayi, running back faro dell’attacco dei Dolphins, colui che lo scorso anno con 1’200 yarde aveva permesso ai Fins di raggiungere i playoff. Una cessione che dimostra due cose: da una parte che Philadelphia – attualmente la miglior squadra della Nfl con un record di 7-1 e un quarterback (Carson Wentz) in odore di Mvp – punta decisamente al Superbowl; dall’altra che Miami (4-3) ha di fatto rinunciato alla stagione in corso per iniziare a ricostruire un attacco attualmente ultimo nella Nfl. Che Ajayi e coach Gase non si siano mai piaciuti non è una novità, ma la mossa del giovane tecnico sembra essere un azzardo. Nessuno appare in grado di sostituire Ajayi (due partite da 100 yarde in stagione), per cui l’attacco dei Dolphins sembra destinato a peggiorare ulteriormente, alla luce soprattutto di un gioco aereo che né Cutler, né Moore hanno saputo rivitalizzare. E già si parla di una rivoluzione nel 2018: cambieranno almeno due uomini di linea, un paio di tight end, un runner titolare, un quarterback (rientrerà l’infortunato Tannehill). Insomma, il solito work in progress che da troppi decenni illude (prima) e delude (poi) i tifosi dei Dolphins. E Philadelphia ride, perché ha messo a segno il colpo più importante e si è portata a casa il runner che più di tutti ha conquistato yarde dopo il primo contatto. E perché nella stessa division (Nfc East) i rivali di Dallas dovranno fare a meno del runner Ezekiel Elliot per sei partite (squalifica per violenza domestica). Due parole anche sulla Ncaa. È uscito il primo ranking della commissione incaricata di stilare la classifica ufficiale in vista dei playoff e, a sorpresa, al primo posto c’è Georgia, davanti alla favorita Alabama, con Notre Dame al terzo posto e Clemson al quarto. Al momento sarebbero queste le quattro semifinaliste. Non c’è più Penn State (7ª), retrocessa dopo la rocambolesca sconfitta (39-38) contro Ohio State (6ª).