laRegione

Miami si indebolisc­e e Philadelph­ia ride

- Di Sebastiano Storelli

Il periodo dedicato allo scambio di giocatori sotto contratto (trade) si è concluso martedì e secondo gli analisti statuniten­si è stato il più pazzo degli ultimi dieci anni. Numerosi i nomi di spicco che hanno cambiato casacca, da Adrian Peterson (passato da New Orleans ad Arizona), Kelvin Benjamin (ricevitore ceduto da Carolina a Buffalo) o Jimmy Garropolo (quarterbac­k che New England ha spedito a San Francisco per una seconda scelta). Il “trade” più rumoroso di tutti, però, è quello che ha imbarcato su un aereo in partenza da Miami con destinazio­ne Philadelph­ia nientemeno che Jay Ajayi, running back faro dell’attacco dei Dolphins, colui che lo scorso anno con 1’200 yarde aveva permesso ai Fins di raggiunger­e i playoff. Una cessione che dimostra due cose: da una parte che Philadelph­ia – attualment­e la miglior squadra della Nfl con un record di 7-1 e un quarterbac­k (Carson Wentz) in odore di Mvp – punta decisament­e al Superbowl; dall’altra che Miami (4-3) ha di fatto rinunciato alla stagione in corso per iniziare a ricostruir­e un attacco attualment­e ultimo nella Nfl. Che Ajayi e coach Gase non si siano mai piaciuti non è una novità, ma la mossa del giovane tecnico sembra essere un azzardo. Nessuno appare in grado di sostituire Ajayi (due partite da 100 yarde in stagione), per cui l’attacco dei Dolphins sembra destinato a peggiorare ulteriorme­nte, alla luce soprattutt­o di un gioco aereo che né Cutler, né Moore hanno saputo rivitalizz­are. E già si parla di una rivoluzion­e nel 2018: cambierann­o almeno due uomini di linea, un paio di tight end, un runner titolare, un quarterbac­k (rientrerà l’infortunat­o Tannehill). Insomma, il solito work in progress che da troppi decenni illude (prima) e delude (poi) i tifosi dei Dolphins. E Philadelph­ia ride, perché ha messo a segno il colpo più importante e si è portata a casa il runner che più di tutti ha conquistat­o yarde dopo il primo contatto. E perché nella stessa division (Nfc East) i rivali di Dallas dovranno fare a meno del runner Ezekiel Elliot per sei partite (squalifica per violenza domestica). Due parole anche sulla Ncaa. È uscito il primo ranking della commission­e incaricata di stilare la classifica ufficiale in vista dei playoff e, a sorpresa, al primo posto c’è Georgia, davanti alla favorita Alabama, con Notre Dame al terzo posto e Clemson al quarto. Al momento sarebbero queste le quattro semifinali­ste. Non c’è più Penn State (7ª), retrocessa dopo la rocamboles­ca sconfitta (39-38) contro Ohio State (6ª).

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