In aula per tentato omicidio
Il movente sarebbe davvero futile – avrebbero agito per reclamare un debito di poche centinaia di franchi – e ora le conseguenze penali rischiano di essere pesanti per due giovani, un 25enne cittadino brasiliano e italiano e un 24enne svizzero, entrambi domiciliati nel Luganese, che all’alba di giovedì 24 febbraio a Gravesano, ubriachi e sotto l’influsso di sostanze stupefacenti, dopo un diverbio hanno picchiato a pugni un loro ‘amico’ con il quale avevano appena trascorso il Carnevale di Rabadan a Bellinzona. Per i due giovani, che erano stati arrestati poco dopo il grave episodio di violenza, la pp Pamela Pedretti ha aggravato le imputazioni. Inizialmente le ipotesi di reato erano di aggressione, lesioni gravi subordinatamente semplici, vie di fatto e omissione di soccorso. Ora i due ventenni sono stati deferiti davanti alla Corte delle Assise criminali di Lugano con l’accusa di tentato omicidio intenzionale, guida in stato di inattitudine, infrazione e contravvenzione alla legge federale sugli stupefacenti. Il processo è stato aggiornato al 16 e 17 novembre. La vittima, fortunatamente, è fuori pericolo. I due imputati agli inquirenti hanno detto di non ricordarsi quasi nulla della lite e dei motivi dell’aggressione, perché sotto l’effetto di alcol e droga, e si difendono sostenendo di non avere avuto l’intenzione di uccidere il loro coetaneo. La Corte, presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, dovrà stabilire, anche secondo le ricostruzioni della polizia scientifica e dei referti medici, il grado di gravità dell’episodio e se gli accusati potranno beneficiare e in quale misura dello stato di scemata responsabilità dal momento che il loro stato era alterato. Gli imputati saranno difesi dagli avvocati Lorenzo Fornara e Flavio Amadò.