Era da chiudere nel primo tempo
Costretto a rinunciare ad alcuni giocatori acciaccati, tra cui Mattia Bottani – «abbiamo provato a recuperarlo, ci sarebbe stato utile» le parole del tecnico bianconero – Pier Tami ha scelto di effettuare un’unica modifica rispetto all’undici iniziale che aveva schierato giovedì in Europa League, avanzando Mihajlovic al posto del numero dieci e inserendo Rouiller in difesa. Una scelta azzeccata, visto che l’ex giocatore di Acb e Chiasso per tutto l’incontro ha limitato un giocatore pericoloso come Spielmann, oltre a fornire anche un buon apporto in fase offensiva. E proprio l’attacco bianconero ha girato a meraviglia in un primo tempo apertosi sì con il tentativo in rovesciata di Simone Rapp, ma che poi ha visto un chiaro dominio della squadra ospite, che dopo due buone occasioni per lo stesso Mihajlovic e per Junior, è riuscita a sbloccare il risultato al 21’ con la solita conclusione da fuori di Mariani (con la complicità del portiere avversario). Lo stesso centrocampista avrebbe potuto e dovuto raddoppiare poco dopo, ma Ruberto stavolta si è opposto. E proprio nelle occasioni mancate sta il rammarico del Lugano, che nella ripresa è calato vistosamente, ha regalato il pareggio (Ledesma e Golemic in ritardo, Da Costa poco reattivo) e deve ringraziare qualcuno “in alto” se il pallone non è entrato in un clamoroso batti e ribatti al 90’. SC