Il Vallese confida negli altri cantoni
È stata lanciata ufficialmente ieri in Vallese la campagna relativa alla candidatura di Sion ai Giochi olimpici invernali del 2026. Ai vallesani, che si pronunceranno il 10 giugno 2018, sarà sottoposto il contributo ‘massimo’ che il Cantone si impegnerà a versare per l’organizzazione dell’evento, ha indicato il consigliere di Stato Frédéric Favre, insistendo sul termine di ‘massimo’ in una conferenza stampa svoltasi a Sion. Per le infrastrutture, il Cantone prevede di stanziare «non più» di 60 milioni. L’importo relativo alla sicurezza non è ancora stato calcolato. I cantoni associati al progetto dovranno suddividersi una spesa di 174 milioni in base ad una chiave di riparto da definire, ha precisato Favre. Il ‘ministro’ vallesano dello sport spera che sarà applicato un modello simile a quello dell’Euro 2008 di calcio, quando per garantire la sicurezza i cantoni avevano messo a disposizione i loro effettivi. Per le infrastrutture da costruire l’importo previsto è di 81 milioni: 60 a carico del Cantone, il resto sarà versato da Confederazione, comuni coinvolti e altri partner. Si tratta di infrastrutture «che dovranno essere realizzate comunque», quali la trasformazione del villaggio di vacanze di Fiesch (20 milioni), la sistemazione delle piste di sci di fondo della valle di Goms (12) e tribune per lo sci alpino a Crans-Montana (30). Sulla candidatura di Sion si pronunceranno anche i bernesi fra la fine del 2018 e gli inizi del 2019: le partite di hockey su ghiaccio dovrebbero infatti tenersi a Berna e Bienne. A Kandersteg (Be), che dovrebbe ospitare le prove di salto con gli sci e di combinata nordica, un voto è previsto l’8 giugno 2018.