laRegione

La Sicilia torna alla destra

- e.f.

Roma – La destra si è ripresa la Sicilia. Non potevano finire diversamen­te le elezioni regionali sull’isola, trovandosi a competere praticamen­te sole, la destra riunita attorno a Silvio Berlusconi e quella di Grillo. Ha vinto, abbastanza nettamente, la prima con Nello Musumeci (39,9%) nuovo presidente della Regione, in uno scenario desolante: solo il 46,76% degli aventi diritto è andato a votare. Mentre Giancarlo Cancellier­i (34,7%), candidato presidente della seconda, con il noto fair play dei grillini, ha rifiutato di “concedere” la vittoria all’avversario, insinuando il sospetto di brogli. I Cinque Stelle si consolano con il miglior risultato di lista e annunciano che da Palermo parte l’assalto al governo di Roma. Travolto – dalla logica, dalla tradizione e da un cupio dissolvi di cui proprio non riesce a liberarsi – il Partito democratic­o che presentava Fabrizio Micari (18,6%), praticamen­te un kamikaze. Il segretario Matteo Renzi, che aveva fiutato il disastro e si era tenuto ben distante dall’isola nei giorni in cui l’incandidab­ile Berlusconi vi impazzava. Ancora più distante la sinistra. Claudio Fava si è fermato al 6,2%. Pur ammesso che Pd e sinistra si fossero associati, sarebbero rimasti ben distanti dai due primattori. A pochi mesi dalle politiche, il test siciliano fa ben sperare la destra. La vittoria di Musumeci ( nostalgico di Almirante perché non si può dire di chi in realtà...) significa che attorno a Berlusconi possono di nuovo raccoglier­si i presunti “moderati” e i pur riottosi fasciolegh­isti. Giorgia Meloni, dei Fratelli d’Italia ha sostenuto che si vince a destra. Matteo Salvini, il primo boss leghista a fare campagna per i terronici seggi ha rivendicat­o il proprio merito nel successo. Ieri. Da oggi si rimetteran­no sotto le ali di Berlusconi.

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Musumeci, Salvini, Meloni e lo sponsor

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