Oasi fiscali per nascondere il frutto di affari criminali
Tra i 13,4 milioni di file provenienti dallo studio Appleby e condivisi dal quotidiano tedesco ‘Süddeutsche Zeitung’ con il consorzio di giornalisti Icij, taluni menzionano pure un credito di 45 milioni di dollari concessi dalla società Glencore Finance, con sede nelle Bermuda, a una società appartenente a Gertler, affinché quest’ultimo possa partecipare a un aumento di capitale di Katanga. Stando a Glencore, il prestito è stato negoziato in maniera professionale e integralmente rimborsato nel 2010. Un’altra storia raccontata dal ‘Tages Anzeiger’ riguarda un altro uomo d’affari, Jean-Claude Bastos, cittadino svizzeroangolano che gestisce – attraverso la società Quantum Global Group con sede a Zugo – il fondo sovrano dell’Angola (5 miliardi di dollari di patrimonio). Stando al quotidiano zurighese Bastos era stato condannato il 13 luglio 2011 dal Tribunale penale di Zugo per reati finanziari. La maggior parte della popolazione dell’Angola, si ricorda, vive in profonda povertà anche se il paese è ricchissimo di materie prime. Il fondo sovrano Swf è stato istituito proprio con l’obiettivo di utilizzare una parte di questa ricchezza a beneficio dell’intera popolazione. Obiettivo vano visto che a capo del fondo sovrano c’è José Filomeno dos Santos, figlio dell’ex presidente José Eduardo dos Santos e socio in affari di Jean-Claude Bastos tanto che a quest’ultimo va ogni anno tra il 2 e il 2,5% (60-70 milioni di dollari in provvigioni) dei tre miliardi gestiti da fondi riconducibili a Quantum Global Group e domiciliati alle Mauritius. «Paradisi non solo fiscali, ma anche criminali: servono per evadere le imposte, ma anche per nascondere corruzione e affari illeciti delle imprese», così Paolo
Bernasconi, professore di diritto finanziario presso il Centro di studi bancari di Vezia. «Viene a galla lo sfruttamento dei paesi poveri da parte di imprenditori spregiudicati e la loro impunità viene garantita dai paesi offshore. Lo scrivevo nel 1969, nel mio primo rapporto al Gran Consiglio ticinese, come Procuratore pubblico. Chi ha avuto e ha ancora interesse a mantenere in funzione così tanti Stati-Immunità? E chi ha interesse, solo nel 2017, a informare il pubblico in tutto il mondo?», si chiede Paolo Bernasconi.