Minotti (Lega): ‘Stipendi corretti’
Consegnate da Lega/Udc e Mps 4’644 firme per il referendum sul Regolamento comunale di Bellinzona Il capodicastero Finanze spiega perché, a differenza del suo partito, ritiene giustificato l’aumento. ‘Ho dovuto ridurre la percentuale lavorativa’. E aggiun
Nuove retribuzioni dei municipali troppo elevate? A esprimersi saranno, alle urne, i cittadini della nuova Bellinzona. Anche se manca ancora l’ufficialità data dalla convalida delle firme, l’ampio margine di manovra rispetto ai 3mila nominativi necessari porta a pensare che il referendum sia in ogni caso riuscito. Le 4’644 firme raccolte sono state consegnate ieri al responsabile della cancelleria comunale di Bellinzona Luca Tanner dal Movimento per il socialismo (Mps) e dal gruppo Lega/Udc/indipendenti, che separatamente hanno intrapreso la stessa battaglia contro il nuovo Regolamento comunale. La decisione di opporsi al via libera al messaggio municipale dato lo scorso 18 settembre dal Consiglio comunale è, come noto, dettata dall’aumento ritenuto ingiustificato degli stipendi dei municipali. Nonostante le diverse idee politiche, ieri in cancelleria il clima tra i due fronti dei referendisti era disteso. A ben vedere, il referendum sarebbe riuscito anche con le sole firme raccolte dal gruppo Lega/Udc/indipendenti (3’161, contro le 1’483 dell’Mps). «È stato un successo che ci porterà al successo anche in occasione del referendum», ha sottolineato il consigliere comunale Udc Tuto Rossi, presente alla consegna assieme a Orlando Del Don (Udc), Sacha Gobbi (Lega), Manuel Donati (Lega). Un successo nonostante l’elevato numero di firme necessarie (per un referendum cantonale il minimo è di 7mila nominativi) e il timore di ripercussioni che molti dipendenti comunali o semplici cittadini hanno manifestato, come ha sottolineato il coordinatore dell’Mps Giuseppe Sergi – presente assieme a Paola Casagrande – che ha aggiunto: «Difficile prevedere l’esito del voto, ma emerge chiaramente che la gente si vuol esprimere sul tema».
‘Chi ha firmato non si rende conto
della mole di lavoro’
Rispetta il referendum ma difende il messaggio dell’esecutivo Mauro Minotti, municipale leghista a capo del Dicastero finanze, economia e sport. Assieme a Christian Paglia è l’unico a essere alle dipendenze di terzi (gli altri municipali sono pensionati o indipendenti). Mentre Paglia risponde che è attualmente in trattativa col datore di lavoro (Supsi) per una possibile riduzione della percentuale, da noi contattato Minotti spiega di aver ridotto il suo impiego (è dirigente di una ditta in ambito tecnologico) a circa un metà tempo dopo l’avvenuta elezione lo scorso aprile. «Col rischio di non poter rialzare la percentuale qualora non dovessi venire rieletto», fa notare, sottolineando che si tratta di elementi che probabilmente chi ha firmato il referendum non ha valutato. Sulla raccolta firme promossa anche dal suo partito Minotti non si dice stupito e definisce il successo «scontato», in particolare considerato il tema sensibile e perché ritiene che molti dei firmatari non abbiano riflettuto sul vero impegno dei municipali. Trattandosi di una realtà nuova, aggiunge, è difficile sapere con esattezza la mole di lavoro, ma fa notare che l’impegno è distribuito su tutta la settimana, con molti incontri ed e-mail a cui rispondere anche di sera e nel weekend. «A Lugano – aggiunge inoltre – a seguito delle aggregazioni l’impegno è aumentato e si valuta un ritocco verso l’alto di percentuali e retribuzioni». Essendo anche membro del Gran Consiglio (e vice presidente della Commissione della legislazione) e presidente del Patriziato di Carasso (che per ora non intende abbandonare), come riesce e fare tutto? «Mi resta ben poco tempo libero», ammette. A proposito del Regolamento comunale, dice di essere «convinto che sia un buon messaggio e che gli stipendi proposti siano corretti». E si dice dispiaciuto del fatto che il referendum metta in ombra altri contenuti del regolamento. Tra questi anche la nascita di Associazioni e Commissioni di quartiere: «È un vero peccato, perché percepisco una certa urgenza per la loro creazione, in particolare nei quartieri senza rappresentanti negli organi politici», sottolinea.