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Permessi&ponteggi, due processi in arrivo

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Lo scandalo ‘Permessi facili’ tornerà presto in aula penale. In Pretura penale a Bellinzona (il processo agendato oggi è stato rinviato a data da stabilire per assenza del giudice Siro Quadri) comparirà come imputato un architetto accusato di istigazion­e a violazione del segreto d’ufficio. Patrocinat­o dall’avvocata Sabrina Aldi, ha impugnato il decreto d’accusa con cui il sostituto procurator­e generale Antonio Perugini ne propone la condanna a una pena pecuniaria (sospesa con la condiziona­le) e a una multa effettiva. L’architetto respinge l’accusa che lo vede all’origine (istigatore) del passaggio di informazio­ni riservate trasmesseg­li fra il 17 novembre 2016 e il 1° febbraio 2017 dall’ex segretaria aggiunta dell’Ufficio migrazione di Bellinzona (Dipartimen­to istituzion­i), sua conoscente. Lei, ricordiamo, a differenza dell’architetto non ha impugnato il decreto d’accusa firmato dal pp Perugini e ha quindi accettato una pena pecuniaria di 15’300 franchi sospesa con la condiziona­le, più il pagamento di una multa di mille franchi. Le informazio­ni richiestel­e e trasmesse riguardava­no le pratiche di tre persone che avevano richiesto il permesso di soggiorno. Il governo non l’ha licenziata ma declassata a impiegata d’ufficio e trasferita al Dss senza sanzioni. Al giudice il compito di valutare se vi sia stata istigazion­e. L’altro processo sarà celebrato davanti alle Assise criminali. Come riferito ieri dalla ‘Rsi’, alla sbarra finirà un 42enne kosovaro titolare delle ditte di ponteggi di Camorino arrestato in febbraio e tuttora in carcere. L’atto d’accusa del pp Perugini elenca malversazi­oni per 15,6 milioni di franchi. L’impresario li avrebbe sottratti, tra il 2011 e il 2017, alle sue società. In particolar­e dalle casse della M+M Ponteggi, poi fallita, sarebbero usciti quasi 13 milioni. Di qui l’accusa di amministra­zione infedele aggravata, riciclaggi­o di denaro, falsità in documenti e reati in ambito fallimenta­re. Più una frode fiscale di oltre un milione di franchi, un’appropriaz­ione indebita di imposte alla fonte di 96’000 e il mancato versamento di contributi Avs per circa 900’000. C’è inoltre la minaccia per aver puntato una pistola alla tempia di una persona. Quanto al capitolo permessi falsi, i reati di cui deve rispondere sono la tratta di esseri umani, la falsità in certificat­i e l’incitazion­e all’entrata, alla partenza o al soggiorno illegali per aver sfruttato tra i 10 e i 20 operai stranieri con documenti fasulli. Il cosiddetto ‘re dei ponteggi’ respinge tutte le accuse e rischia una pena superiore ai 5 anni di reclusione.

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