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Calastri: ‘Chiesta una perizia, poi andati a concorso’

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Il rischio di “scontri di mercato” in tema di fornitura di energia elettrica esiste e si situa nell’incrocio fra Legge sull’approvvigi­onamento elettrico (il minimo per poter accedere al libero mercato è di 100mila kWh per posto di consumo) e Legge sulle commesse pubbliche (dove le cifre limite per un mandato diretto sono nettamente inferiori a quelle in ballo per l’energia a Locarno). Inoltre, come accennato, c’è un precedente indicativo e interessan­te: quello legato alla Delegazion­e del Consorzio depurazion­e acque Verbano, che alcuni anni fa voleva chiarire la propria posizione nel merito e aveva commission­ato una perizia esterna a un professore universita­rio. Lo conferma Gabriele Calastri, presidente della Delegazion­e consortile: «Il perito ha considerat­o che l’energia è una materia come un’altra e la sua fornitura deve quindi sottostare alla Legge sulle commesse pubbliche. Noi come grossi consumator­i abbiamo quindi ritenuto corretto bandire un pubblico concorso. Nel frattempo abbiamo già proceduto in questo senso per tre volte. Ai concorsi ha partecipat­o anche la Ses (di cui diversi nostri Comuni sono fra l’altro azionisti), ma l’appalto è – purtroppo, da un punto di vista regionale – andato a un’altra concorrent­e svizzera. Va detto che così facendo abbiamo fatto risparmiar­e ai Comuni azionisti di più rispetto a quello che essi avrebbero eventualme­nte guadagnato come ristorno per la corrente elettrica. Comunque la legalità è la prima cosa, anche a costo di suscitare qualche comprensib­ile reazione negativa». D.MAR.

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TI-PRESS Gabriele Calastri

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