Per Anna Gnesa e Carlo Levi
Il libro ‘Cascine’ di Giuseppe Brenna, edito da Salvioni Edizioni 21 anni fa, fece riscoprire Anna Gnesa, anima pura e nobile della letteratura ticinese. Lo stesso Giuseppe Brenna ritorna ora con una tesi di Master in Lettere presso l’Università della Svi
Questo libro si sofferma sul pensiero di Anna Gnesa e per farlo comprendere al meglio inizia col “contesto”, ossia con una presentazione della Val Verzasca e della vita di un tempo sulle sue montagne. Anche alla luce di documenti inediti trovati con ricerche d’archivio, questo studio presenta la particolare biografia della scrittrice, perché la stessa spiega qualcosa del suo pensiero. Le opere di Anna Gnesa, alcune inedite, vengono lette con spirito filologico per fornire al lettore alcuni reconditi significati; sono accompagnate pure da fotografie, scattate nel corso di anni di esplorazioni del territorio, che aiutano a comprendere meglio i vari testi. Non mancano infine considerazioni sui vari aspetti – stilistico, intertestuale, storico, etnografico, naturalistico e filosofico – del linguaggio di Anna Gnesa. Nel libro c’è pure posto per una sorprendente e sconosciuta Anna Gnesa: quella nel ruolo di sensibile fotografa amatoriale. Le immagini di Anna Gnesa riprodotte nel libro non sono molte, ma ci presentano alcune visioni del mondo della scrittrice. Il libro volge uno sguardo anche a Carlo Levi, coetaneo di Anna Gnesa, che, nel suo ‘Cristo si è fermato a Eboli’, ci presenta con amore e maestria i contadini del Sud dell’Italia al tempo del suo confino negli anni Trenta del Novecento. Un libro, il Cristo, che ha aperto le porte del rispetto per la gente del Sud e per lo studio della sua storia, così ricca di cultura millenaria e di valori. Il libro evidenzia pure le similitudini tra il pensiero di Anna Gnesa e quello di Carlo Levi e presenta anche 12 itinerari letterari che accompagnano il lettore sui luoghi di tali autori.