Marek Suchy (Basilea): ‘Grande cuore, spazi intasati’
Lui, i nordirlandesi, li conosce bene, per averli affrontati due volte nelle qualificazioni con la Repubblica Ceca. Difensore centrale del Basilea, Marek Suchy non può che mettere in guardia la Svizzera. Con la sua nazionale ha infatti rimediato solo un pareggio in due partite, senza mai riuscire ad andare a segno. Il 4 settembre a Praga l’Irlanda del Nord impose lo 0-0 ai padroni di casa. Un anno dopo, a Belfast, gli irlandesi si imposero 2-0, assicurandosi il secondo posto alle spalle dell’imprendibile Germania, proprio a scapito della Cechia. Le due reti incassate al Windsor Park sono state segnate grazie a una palla inattiva, un colpo di testa di Jonny Evans sugli sviluppi di un calcio d’angolo, e una punizione di Chris Brunt. «Tipicamente nordirlandese – commenta Suchy –, o tipicamente british. Contro di noi si sono sempre resi molto pericolosi in occasione delle palle inattive o dei lanci lunghi. Anche contro la Svizzera sarà così». Nulla di sorprendente, in fondo, visto che il centrale del Basilea parla di «atmosfera entusiasmante a Belfast», e mette in guardia sulle qualità degli irlandesi, «il cuore, la lotta su ogni pallone, e la tattica difensivista. Chiudono ogni spazio, giocare di prima diventa impossibile. Contro di noi hanno schierato un 5-41 molto guardingo. Quasi mai i difensori esterni sono andati all’attacco. Hanno mantenuto un ruolo molto attendista. In avanti l’unica punta agisce spalle alla porta, in attesa di un rimpallo o di una “seconda palla” da sfruttare, o da conservare il più a lungo possibile. L’Irlanda del Nord schiera quasi sempre lo stesso undici, per cui gli automatismi funzionano. Non sarà facile, per la Svizzera, ma la differenza di qualità emergerà. Serviranno improvvise fiammate. Quelle di cui è capace Xherdan Shaqiri».